mercoledì 30 dicembre 2015

Un bacio tira l'altro...come i brindisi..ecco i miei baci di dama salati

Un finger food..per l'ultima sera dell'anno. Semplice da preparare, volendo anche in anticipo. I baci di dama sono uno dei biscotti da the o da fine pasto più adorati in assoluto. Qui ne ripropongo la forma ma sono in versione salata. Il dramma è' che uno tira l'altro..quindi non pensate che la dose proposta sia esagerata. Finiranno, ve lo assicuro...accompagnati da gelate bollicine, magari in versione rose'..delicatamente poggiati su piccoli argentei o dorati contenitori da cioccolatino, tres chic...

martedì 29 dicembre 2015

Millefoglie di pasta fresca, verdurine, primosale e crescenza..unpiatto delle feste! Successo assicurato!

Eccomi...ancora nel caotico scorrere di queste giornate post natalizie..con un arretrato di lavoro che si accumula incessante tipo pila di panni da stirare. Ma questa ricetta che personalmente propongo sia nel periodo invernale che estivo, in questo caso con una piccola variante nella scelta delle verdure di stagione, dovevo assolutamente scriverla così che se doveste aver voglia e soprattutto tempo di cucinarla, potreste proporla come piatto principale il primo giorno dell'anno. Una proposta azzardata per gli amanti di certe tradizioni tipo tortellini in brodo, ma sicuramente un piatto delle feste. Sapori che si amalgamano alla perfezione, morbidezza, vitamine di vario genere, proteine, cremosita', gusto. Non particolarmente pesante in termini di calorie suvvia..l'utilizzo di formaggi semi molli e molli non particolarmente grassi come il primo sale ( tipicamente poco saporito ma qui perfetto proprio per non coprire il profumo delle verdure) e la crescenza e di tantissime verdure, fatte stufare prima che saltare in padella, tampona l'aggravio calorico. Unico punto a sfavore direi il tempo...quando gli amici né le chiedono cerco di prepararne in abbondanza e le surgelo..richiedono tempi di lavorazione belli tosti!! 

martedì 22 dicembre 2015

I miei biscotti per il Calendario dell'Avvento...soffici e profumati all'arancia

Un anno fa, proprio in questi giorni, la ricetta che vi sto presentando venne scelta da un noto editore di libri di cucina. Sono libri che adoro, per le immagini sempre chic, la scelta degli argomenti, per le ricette ricche di interessanti spunti. Io partecipai ad una sorta di contest volto a scegliere le 24 ricette dei biscotti del cuore natalizi, al fine di pubblicare un libro con un Calendario di ricette dell'Avvento. Sapori di infanzia, segreti della nonna, spezie d'Oltralpe..
La mia venne pubblicata il giorno 19 dicembre. Eccola. Perfetta al termine di un pranzo carico in portate e in apporto calorico. L'arancione riempie la bocca del suo intenso profumo e la consistenza morbida e' un piacere al palato. Regalatela si vostri commensali. Li farete felici. 

SFORMATINI ALL’ARANCIA


Dose per 8 persone:
zucchero semolato gr 200, burro gr 40, Grand Marnier gr 50, farina bianca gr 25, fecola di patate gr 15, una grossa arancia bio e non trattata, 4 uova, zucchero a velo, un pizzico di vaniglia, sale.
Lavate perfettamente l’arancia con uno spazzolino poi mettetela in una piccola casseruola che possa contenerla giustamente, copritela bene di acqua, ponete su fuoco moderato e cuocete per circa mezz’ora: il liquido dovrà risultare all’altezza di mezza arancia. Ora gettate quell’acqua e coprite l’arancia con altra acqua fredda, mettete nuovamente sul fuoco e fate ancora ridurre il liquido all’altezza di mezza arancia, gettate il liquido, coprite di nuovo il frutto con acqua fredda e ripetete l’operazione per una terza volta. Infine gettate l’ultima acqua e lasciate raffreddare l’arancia. Nel frattempo fate fondere a fuoco basso 40 gr di burro, senza farlo spumeggiare. Ponete in una ciotola 4 tuorli (tenete da parte 2 albumi) e montateli con 100 gr di zucchero e la vaniglia finché il composto si presenterà biancastro e spumoso. Frullate l’arancia fredda, buccia compresa, poi incorporate il passato alle uova, unite anche la farina e la fecola setacciate insieme e il burro fuso freddo; mescolate delicatamente con un cucchiaio di legno poi amalgamatevi il Grand Marnier. Montate a neve ben soda i due albumi con un pizzico di sale; alla fine incorporate 100 gr di zucchero e continuate a montare la massa finché risulterà gonfia, soda e lucida; allora aggiungetela al composto di tuorli e arancia, mescolando con un delicato movimento dall’alto verso il basso. Fate sciogliere del burro, poi con esso pennellate l’interno degli stampini scelti, riempiendoli per circa ¾. Cuoceteli in forno a 160°C per 20-25 minuti. Al termine estraeteli dal forno, sformateli e spolverizzateli con zucchero a velo. 


martedì 15 dicembre 2015

Viaggio a Levante, indossando cappelli meravigliosi e sognando di partire. Doria1905.

Il cappellaio matto ha cambiato direzione! In ogni collezione di moda c'è un mix di pazzia che è in realtà riconducibile all'estro del suo stilista..ma nella collezione di Doria 1905, la pazzia si estrinseca inequivocabilmente in una cura dei dettagli e della scelta dei materiali oltre che delle rifiniture davvero maniacale! Un Made in Italy di cui andare davvero fieri. Artefice di tutto ciò è DORIA, marchio che nasce a Maglie (Lecce) nel lontano 1905 da un piccolo laboratorio sartoriale nel centro cittadino, specializzato nella produzione di berretti e abbigliamento  di proprietà della famiglia D'Oria. Oggi le sarte, presso lo stabilimento di Corigliano d'Otranto realizzano ancora vere opere d'arte. Giocano sul mix di tessuto e paglia, intersecando fili che andranno a definire le cinte dei vari copricapi.
Pensate che la cinta a punto maglie del modello Panama richiede ben 15 giorni di lavorazione.
Che meraviglia, la provo e mi specchio. Mi piace, mi traghetta in un viaggio esotico pur se solo con la mente..io che sono sovente restia all'idea di agghindarmi con un copricapo abbinato a ciò che indosso, forse perché temevo di apparire troppo classica, qui riscopro il piacere di riflettermi in tanti io differenti. Mi ricredo completamente.
Anzi mi convinco che il cappello, nei suoi molteplici modelli e varianti di tessuto e colore, aggiunge una nota in più anche all'abito più scialbo, toglie il velo di anonimita' a qualsiasi look. Da qui a provarne decine il passo è breve.
Che sia la chola boliviana, vero pezzo sartoriale, o la coppola in cachemire e velluto edizione limitata per il 110 compleanno dell'azienda, o un modello a tesa ampia con doppio velours, o un classico modello realizzato con un filato che in realtà è una treccina di papier, ovvero una fibra di carta ma esiste anche la versione in canapa, o un copricapo tailored made ovvero realizzato solo per me e in base a mie specifiche richieste, sono tutti stupendi.
Eleganti, raffinati e contemporaneamente trendy, moderni. Ecco ora la difficoltà sarebbe sceglierne uno e in quale tonalità...intanto scopro che il fiocco posizionato a sinistra e' unisex, quello posizionato a destra invece è solo femminile. 
La collezione primavera estate 2016 trae ispirazione dalla terra salentina, da orizzonti turchini, da viaggiatori instancabili..verso levante. Viaggio a levante. Doria 1905. So cosa regalarmi a Natale. Intanto sorseggio un rosato del Salento ottimo..
www.doria1905.com

venerdì 11 dicembre 2015

Stelle di mela e involtini di trevisana e speck ..che la festa abbia inizio

Idea per un aperitivo o antipasto sfizioso, sano, non molto calorico, povero in grassi e chic...la trevisana è un radicchio che adoro e cucino spesso..per questa ricetta dovete utilizzare la pianta lunga, il radicchio precoce o ancor meglio il radicchio di Treviso tardivo igp, leggermente amarognolo e croccante anche dopo la cottura. 
Un tocco natalizio con le stelline di pan brioche e di mela. Un tocco di stile in più. Un calice di vino e via..che la festa abbia inizio.

INVOLTINI DI TREVISANA

venerdì 4 dicembre 2015

Le scarpe! Abbiniamo le sempre al nostro look...si può.

Chissà perché nell'immaginario collettivo mediterraneo risulta difficile o comunque domina una sorta di scetticismo nel visualizzare un brand di moda e di successo con radici teutoniche. Diciamocelo dagli amici tedeschi ci aspettiamo la tecnologia al top..e invece ultimamente la mia strada si incrocia con aziende tedesche che si occupano brillantemente di moda e stile...una di queste l'ho conosciuta più a fondo durante la presentazione della nuova collezione primavera estate 2016 e mi è proprio piaciuta: la Deichmann. Un'azienda di Essen, in Germania, che produce e commercializza calzature da ben 100 anni, totalmente indipendente e guidata dalla famiglia stessa, presente ormai in tutto il mondo, ben 24 paesi, con una quantità notevole di punti vendita.  È entrata in Italia nel 2008. Con due collezioni l'anno e qualche capsule collection magari in collaborazione con qualche personaggio, ha volumi di vendita che la incoronano leader di mercato in questo segmento di prodotto: calzature di qualità e molto attente alla moda del momento ad un prezzo accessibile a tutti. La calzatura va ormai considerata come un accessorio nella scelta di un look. Certamente la seguitissima serie Sex and the city dove la calzatura ha un ruolo davvero da protagonista, indossata da ragazze sempre attentissime alla moda, icona di stile, ha influenzato la mia generazione! Io per prima cerco di abbinare sempre il mio outfit con scarpe adeguate. Le voglio trendy, le voglio di diversi colori, con diverse tipologie di tacco a seconda della giornata che mi attende.

lunedì 30 novembre 2015

Chianti e tapas gourmet, Casale dello Sparviero in trasferta AlCortile, what else...

Torno spesso e sempre con vero piacere Al Cortile, questo angolo milanese raggiungibile percorrendo un dedalo di viuzze ciottolate, una sorta di borgo ovattato nella città. Vi ho già parlato di questo cantuccio in effetti..se nella mia infanzia il cortile era il luogo di aggregazione, tra sassolini, vasi di fiori, panchine ospitanti nonne chiacchierone e vigili sui bimbi vocianti, questo angolo di Milano mi riporta un po' con la mente a quello stato di spensieratezza giovanile. Se aggiungiamo che qui e con questo mood ho degustato uno dei miei vini preferiti, il Chianti dell'azienda Il Casale dello Sparviero e che fuori la metropoli regalava un tramonto rosato in una delle ultime serate autunnali ancora tiepide, potete capire il mio stato di euforia. 
Certo il racconto appassionato della brava proprietaria Ada Andrighetti mentre presenta la sua azienda, la sua filosofia di lavoro orientata al rispetto della natura, ad una precisa selezione dei vitigni autoctoni toscani (Sangiovese e Canaiolo), allo sforzo nel tenere bassa la resa per ettaro del vigneto, così da tutelare una ottimale simbiosi tra natura e animali del territorio, ti proiettano facilmente con l'immaginazione nei sonnolenti e pacati filari di cipressi di Castellina in Chianti, nella parte senese del Chianti Classico, dove si trova l'azienda stessa, il cui nome deriva dalla consuetudine degli sparvieri in zona di nidificare proprio qui. 



sabato 28 novembre 2015

Antipasto Gonzaghesco, una insalata di cappone ..la mia ricetta del cuore di Natale... insalata di cappone alla maniera

La mia ricetta di Natale..ora va di moda chiamarle ricette del cuore..non so se in questo caso sia corretto perché ne avrei troppe in tal senso..insomma mi sto confondendo da sola e poi finisce che l'emozione e il torrente carico di ricordi mi travolga veloce. Perché questi sapori sono tipici della mia terra e della mia infanzia, un crogiuolo di provincie confinanti che si influenzano vicendevolmente a tavola, un mescolarsi di sapori e profumi, ingerenze territoriali e storiche, favole, leggende, palazzi, merletti e cavalieri. Una ricetta molto antica, io sin da piccola la conosco come Antipasto Gonzaghesco, in quanto ricetta attribuita a Bartolomeo Stefani, cuoco alla corte dei Duchi di Mantova, i Gonzaga, intorno alla metà del 1600, nobili origini Rinascimentali dunque. Un piatto che richiede ingredienti di qualità, non particolarmente complicato all'apparenza ma riuscito solo grazie ad un perfetto incrocio di sapori. Va preparato almeno un paio di giorni prima di consumarlo così da permettere la perfetta osmosi di ogni ingrediente con l'altro.

lunedì 23 novembre 2015

Fettine di carne profumata alle erbe aromatiche e crema di cachi e balsamico..


Ingredienti di stagione per una ricetta nata per smaltire cachi in maturazione! Perché mangiare cachi? Frutto vitaminizzante e rimineralizzante, diuretico e depurativo, Ottimo antibiotico naturale, protettivo dello stomaco, coadiuvante contro stress e stanchezza. Vi basta? Se non amate consumarlo tuffando il cucchiaio nella sua polpa, provate questa crema saporita per il vostro arrosto.. Al profumo eccezionale di erbe aromatiche e aceto balsamico! Ricetta molto equilibrata come apporto calorico..pochi grassi, carne magra!


mercoledì 11 novembre 2015

Tra antiche dimore, castelli e risaie. La Lomellina

L’assurdità di avere a pochi km da casa certe meraviglie paesaggistiche ed architettoniche e non averle praticamente mai visitate..ecco questo ho provato una manciata di giorni fa mentre incedevo nella scenografica piazza Ducale di Vigevano, pronta ad immergermi nei racconti sulla famiglia Sforza che alla fine del 1400 ha voluto questo trionfale ingresso che anticipasse le ricchezze che gli ospiti avrebbero poi visto nella residenza, il Castello visconteo-sforzesco. Una piazza rettangolare con tre lati porticati dominata dalla cattedrale di Sant’Ambrogio di epoca rinascimentale ma dalla facciata barocca, che fu aggiunta per volontà di un vescovo architetto in un secondo momento al fine di renderla maggiormente simmetrica rispetto la planimetria della piazza stessa. 


La leggenda narra di una botola al centro di questa imponente piazza,

domenica 8 novembre 2015

La ciambella marmorizzata..un classico rivisitato dai miei figli

I miei bimbi adorano la torta marmorizzata. Una ciambella classica e sempre piacevole per il the, la colazione o il dopo cena. I tre monelli trovano un po' amara la parte al cacao, forse perché uso un cacao bio parecchio corposo come sapore e consistenza. Così un giorno, anche per terminare un panetto di pasta di mandorle che mi porto' una amica dalla Sicilia, ho provato a sostituire parte del latte vaccino con una parte di dolcissimo latte di mandorla preparato facendo sciogliere il panetto in acqua. In verità il risultato fu parecchio cremoso, andammo un po a occhio, ma uscì un risultato strepitoso..la loro ulteriore aggiunta finale, che loro chiamano ridendo Il tocco dello chef, furono piccoli pezzi di cioccolato da aggiungere alla parte scura di impasto una volta messo in teglia da forno. Beh, Federico 11 anni, Leonardo e Francesco gemelli di 8 anni, erano felicissimi. Cucinano spesso con me, anche il salato, cerco di fregarli nascondendo ingredienti a loro non graditi ma questa è un'altra storia....intanto la nostra ricetta..

TORTA MARMORIZZATA XXM 

3 uova intere, 2 etti di farina, 1 etto di fecola, 200 gr di zucchero, 50 gr di cacao amaro bio, 1 etto di burro sciolto, 200 gr di latte e 50 gr di latte di mandorla denso preparato facendo sciogliere a fuoco basso 50gr di pasta di mandorle e 50gr di acqua, dose da ½ kg (cremor tartaro e bicarbonato oppure bustina di lievito, 40 gr di cioccolato in piccoli pezzi.

Mescolare tutti gli ingredienti escluso il cacao. Dividere poi l’impasto in 2 parti, ad una aggiungere il cacao. Ungere uno stampo col buco e disporre l’impasto bianco sulla base quindi gettare cucchiaiate di impasto scuro distanti 1cm l'una dall'altra. Inserire pezzetti di cioccolato nelle parti scure.  Infornare a 180 gradi sino a cottura, forno ventilato, quindi lasciate intiepidire, capovolgete su un piatto, tagliate a fette e servite.



martedì 3 novembre 2015

spaghetti di grano saraceno, gamberi, zucca e zenzero...fibre, vitamine e proteine..tanto gusto che fa bene alla linea e all'organismo

Assaggio una nuova pasta presentata sul palco di Expo presso il Cluster Cereali e Tuberi. Un giovane chef, Mattia Crimea, che nonostante la giovane età e' esecutive chef del ristorante di uno storico hotel nel centro di Sondrio, originario delle zone di produzione di questa pasta, me la fa testare con vari accostamenti. Mi è piaciuta così tanto che ho provato una mia variante con alcuni ingredienti che adoro. La pasta in questione è di segale e l'ha appena lanciata sul mercato una azienda di cui vi ho già parlato, il pastificio Di Chiavenna, piccola realtà in Valtellina, pasta Il Moro, guidata dalla stessa famiglia ormai da ben cinque generazioni di cui apprezzo tanto i prodotti sani e gustosi quanto la filosofia aziendale. Nella ricetta il gusto della segale, antico cereale ricco di fibre e di proteine, si accosta a mio parere a meraviglia con il retrogusto dolce della zucca (vitamine pure) reso parzialmente piccante dalle note di zenzero, con la carne del gambero e la croccantezza appena accennata dei semi di papavero. Ricordate che questa pasta cuoce in un attimo pertanto consiglio di scolarla ben al dente e risottarla nel sughetto dei gamberi! 

sabato 31 ottobre 2015

Una ricetta speciale per Halloween .. riso nero, zucca, taleggio

Solo pochi ingredienti, con i colori dell'autunno e di questa festa, rigorosamente il nero e l'arancione..qui manca il viola, che ormai abbiamo importato dagli States..Halloween, nome derivante da All Hallow Eve cioè vigilia di tutti i santi. Sappiate che le sue origini sono in realtà celtiche e gaeliche, quindi dalla verde Irlanda, zona di Dublino e risalgono ad epoca medievale. Gli States ne hanno creato attorno un business commerciale, direi ben profiquo, e un lato puramente ludico. La tradizione di intagliare le zucche risale invece all'800 e al personaggio di Jack-o-lantern.. Invece di coloratissimi e zuccherosi dolci vi propongo un sanissimo piatto ricco in vitamine, antiossidanti, sali minerali e calcio. Poco calorico e senza glutine, semplice da realizzare..cosa volete di più..i bambini preferirebbero i dolci zuccherosi lo so..quelli li avranno stasera quando travestiti da streghe, fantasma o Dracula busseranno alle porte del quartiere canticchiando Trick or Treat...dolcetto o scherzetto??? 


martedì 27 ottobre 2015

domenica 25 ottobre 2015

Incontri ravvicinati con il meraviglioso mondo di Sapise e del riso


L'italiano che trova sempre una via di fuga, che trasferisce in ogni cosa che fa la genialità e originalità che forse ha impresse nel dna peninsulare, che trae vantaggio da un problema e riesce a valorizzare un difetto..ho pensato questo quando ho scoperto che ciò che nel mondo viene considerato una impurità da evitare del chicco di riso, ovvero la sua struttura interna, il cosiddetto gesso, non cristallina ma bianca, e' stato ribattezzato perla dal produttore di riso italiano che ne ha fatto una eccellenza per risotti unici al mondo. 

Il carnaroli e l'arborio hanno infatti la perla più grossa e sono le qualità migliori per ottenere un risotto perfetto. Il mondo del riso questo sconosciuto, non c'è che dire. Durante una assolata giornata autunnale ho camminato lungo argini vercellesi accompagnata da interessanti aneddoti e notizie scientifiche su questo argomento. Con me mio figlio undicenne che scattava foto stile reporter d'assalto e un gruppo di vocianti bloggers accompagnati da curiosi bimbi chiacchieroni. Una giornata per le famiglie. 
Regista del tutto Sa.Pi.Se Risi speciali, azienda sementiera nata in Piemonte nel '78 per volontà di un sardo. A proposito chi di voi sa che la Sardegna, nella zona di Oristano, complici il clima mite e l'acqua ci regala risi qualitativamente notevoli? 
O che in tutta la nostra penisola sono registrate al Ministero ben 200 varietà di riso ma solo 5 occupano la stragrande maggioranza delle coltivazioni! E tra queste non primeggiano le varietà da risotto ma la varietà Sole ( quella delle gallette per intenderci e del sushi italiano), la Luna (parboiled), Terra e Volano (arborio) esportate all'estero per i 2/3 della produzione. 

Quelli che noi compriamo abitualmente come il carnaroli, il vialone, il Roma, Baldo e Sant'Andrea non sono altro che nicchie. Sapevate che esiste una tavola di colori per valutare i difetti cromatici del riso, dal momento che in ogni confezione che acquistiamo tutti i chicchi devono essere identici, così da garantire le stesse performances in cottura? 


Ho appreso questo e molto altro durante quella passeggiata ammirando le parcelle, scacchiere di 30mq di terra coltivata a riso, perfettamente disegnate nei campi, utilizzate da Sapise per provare e testare nuove sementi e relative qualità di riso, nuove piantine che devono fortificarsi e dare risultati entro 10 anni dalla semina, così da verificare che le generazioni successive siano forti e sane abbastanza da giustificare una loro produzione di massa, passando quindi da semplici test in aree limitate ad appezzamenti di almeno 200 mq in zone selezionate nelle provincie di Vercelli, Novara e Pavia.

 Un centro di ricerca sulle sementi che ha quindi dato luce a linee particolari, non geneticamente modificate, non inficiate dalla chimica, piante che grazie alla ricerca e al miglioramento genetico, all'incrocio dei pollini, essendo il fiore di riso ermafrodita, non si ammalano e resistono più a lungo, tutte italiane, come il Venere nero, l'Artemide, Apollo, , Cerere, Ermes, Carnise. 

Quest'ultimo per esempio nasce dall'esigenza di semplificare la raccolta del prezioso carnaroli, la cui altezza richiede maggior lavoro, quindi tempo, quindi costi. Il Carnise ha le stesse caratteristiche del carnaroli ma, essendo più basso, è più semplice da raccogliere! Per il sushi perfetto invece è bastato aumentare la amilopectina che rilasciata in cottura crea la perfetta collosità intorno al chicco, fondamentale per la riuscita appunto del l'amato piatto giapponese ormai così popolare anche da noi. 

La risposta italiana al basmati è invece l'Apollo ....per non parlare del profumato rosso Ermes con il quale vi ho già proposto una ricetta poco tempo fa..ricetta che peraltro è stata premiata proprio in occasione del pranzo post visita agreste! Che giornata densa di emozioni oltre che di nozioni! Un pranzo semplice ma delizioso, solo la focaccia soffice con farina di riso nero vale il viaggio!! 

Beh anche il risotto perfettamente mantecato, il vino locale, i dolci..sapori marcati da ingredienti di assoluta qualità presso un grazioso ristorante che vi invito a visitare magari con le famiglie e i bambini...c'è una libreria per loro e soprattutto un museo a fianco, il Museo Civel, che li intratterrà in storie e in scoperte favoleggianti sulla vita intorno le risaie nel secolo scorso, sulla condivisione di un focolare nelle casine dove sono cresciuti i nostri nonni e bisnonni. Un momento ludico ma altamente istruttivo e propositivo per i bimbi, rimarranno affascinati da antichi strumenti di lavoro, da voci narranti leggende, da immagini rappresentanti un mondo che ci pare oggi anacronistico eppure non è così lontano. 

Un'ultima tappa prima del rientro a casa è d'obbligo..la Cascina Falasco, primo produttore italiano di riso Venere, bio e colorato naturalmente ( provate a sgranare un chicco e lo troverete nero ovviamente), il cui nome deriva dalla Venere Nera Josephine Baker, ci fa assaggiare frollini con farina di riso e accompagna la tribù di bimbi estasiati a guidare la mietitrebbia. 
Le pannocchie di riso, si chiamano così!!! Non spighe! ! 

sono già state tutte raccolte quindi la mietitrebbia è tutta per i bimbi. La prossima volta che vi si prospetta una uggiosa domenica sul divano salite in macchina e venite qui a Casalbeltrame, ne varrà la pena. Assaggiate le patatine croccanti al riso Venere..




Www.casalbeltrameonline.it
Www.sapise.it
Www.risispeciali.it
Www.paneamoreepoderia.com

mercoledì 21 ottobre 2015

Crostatine con mele e cachi, un salutare peccato autunnale

Un peccato di gola che ci fa bene, frutta di stagione, tanta vitamina C, tanti sali minerali preziosi, potere diuretico, funzione protettiva nei confronti di stomaco e vive digestive..il caco, frutto dalla spiccata colorazione arancione ricco appunto di beta carotene, precursore di vitamina A dal notevole potere antiossidanti..fa bene alla pelle!! La primizia autunnale per antonomasia. Consumarlo, pur se ricco in zuccheri, fa bene. In questo caso in versione crostata da colazione. Una carica di energia eccezionale ma sana. Volendo potete sostituire parte della farina dell' impasto con altrettanta farina di mandorle, così da aumentare l'apporto vitaminico e da introdurre quei grassi buoni che combattono colesterolo e inestetismi cutanei. Infine la mela, ricca di antiossidanti, vitamine, soprattutto C, fondamentale nel periodo autunnale per stimolare il nostro sistema immunitario e fonte di calcio, magnesio, potassio e sodio che contribuiscono alla fisiologia del sistema muscolare e nervoso. 
Vi basta? Andate e sfornate!!

Ingredienti per una torta rotonda per sei persone oppure per 5 mini crostatine

3 cachi,

300 g di pasta frolla ...ricetta di mia nonna 250 -280 gr farina, un uovo e un tuorlo, 100 gr scarsi zucchero, 120 gr burro

Due mele renette  gr 260 

un limone,

2 cucchiai di zucchero, gr 40 

burro per ungere lo stampo 

PREPARAZIONE

Sbucciate le mele ed eliminate il torsolo. Tagliate le mele a fettine sottili e cuocete in una casseruolina con un dito d'acqua, un cucchiaio di zucchero, a fuoco basso e coperta. Mescolate sempre, aggiungete acqua non appena il composto rischia di attaccarsi al fondo e togliete dal fuoco quando la mela sarà' ben cotta diventando quasi un purea.
Spellate le frattempo i cachi, eliminate i semi e frullateli insieme con lo zucchero rimasto, e il succo di mezzo limone. Frullate insieme anche la composta di mele preparata.

Stendete la pasta frolla sulla spianatoia e con essa foderate uno stampo da 24 cm di diametro, imburrato. Coprite con il composto di cachi e mela e con i ritagli di pasta formate un reticolo decorativo sulla superficie. Cuocete in forno caldo a 190 gradi per 30 minuti. Se volete potete preparare anche le tortine mono porzione. Dovrete in questo caso ritagliare la frolla intorno agli stampi.  

domenica 18 ottobre 2015

Un esperimento riuscito bene...crema di scamorza affumicata di bufala, polpo e patate croccanti, fagiolini verdi..

Da me l'estate è lontana..da alcuni di voi fortunati invece il tepore estivo probabilmente permette ancora di trovare i fagiolini..ormai fuori stagione. Nel pieno della loro bontà io ne compro a profusione poi li congelo così da avere il prodotto buono e soprattutto italiano anche durante i mesi invernali. Perché i fagiolini verdi sono un prezioso alimento ricchi di vitamina A, e di flavonoidi poli fenolici antiossidanti che contrastano i temuti radicali liberi fautori del processo di invecchiamento, ricchi del complesso di vitamine B, di folati, di preziosi sali minerali e fibre..
Il polpo con le patate e' un classico che mai tramonterà..rivisitato da chef e cuochi, in modi più o meno originali ed esotici..io lo adoro. Come avrete capito lo preparo spesso, uso anche il prodotto surgelato e ricordate che è adatto a chi tiene sempre sotto controllo la linea, ha un alto contenuto di fibre e un basso contenuto di grassi; contiene ferro, fosforo, calcio, potassio, magnesio, vitamina A e sali minerali. Oggi lo preparo con qualche aggiunta. Con i fagiolini appunto e con la crema alla scamorza affumicata di bufala. Se volete aggiungere un elemento di croccantezza potete saltare le patatine in padella un attimo! Adorerete questo connubio...affumicato, dolce, morbido e delicato. Un piatto completo. 

Ingredienti per 4 persone
un polpo da 800 g 
400 g di patate 
200 g di fagiolini  
un dl di vino bianco 
una cipolla 
una costola di sedano
una foglia di alloro 
Un rametto di rosmarino
olio extravergine di oliva 
sale, pepe 
Una scamorza di bufala affumicata Caseificio Giordano gr 150
Latte fresco gr 80 ma verificate la consistenza in corso d'opera !!


Lavate le patate e mettetele a cuocere in abbondante acqua fredda per circa 30 minuti, o finché non riuscite a prenderle con una forchetta. In un’ampia pentola fate scaldare acqua, poco sale, l'alloro, cipolla, carota, sedano e il vino bianco, poi quando sta per andare in ebollizione immergete 3 volte il polpo, sollevandolo ogni volta, nell'acqua bollente, infine lasciarlo a bollire in acqua finché non si ammorbidisce, almeno 45 minuti, verificate con una forchetta se è' cotto, deve essere davvero morbido. Lasciarlo raffreddare nella sua acqua quindi scolatelo, privatelo della pellicina e riducetelo a pezzetti regolari. Spellate le patate ancora calde e tagliatele a quadretti regolari. Unitele al polpo e condite. Aggiungete il rosmarino e lasciate insaporire.


Spuntate i fagiolini e lessateli in acqua bollente salata per circa 10 minuti, scolateli e mescolateli in una terrina con le patate e il polpo. 

Grattugiate grossolanamente la scamorza affumicata. Portate a ebollizione il latte e unite la scamorza grattugiata, quindi mescolate costantemente con una frusta fino a quando non si sarà quasi del tutto sciolta creando una crema che comunque risulterà granulosa proprio per assaporare meglio il gusto e il profumo intenso del formaggio. Salate a piacere.

Per comporre ogni singolo piatto versate sul fondo la crema di scamorza, adagiate i fagiolini cercando di sistemarli in maniera ordinata, ponetevi sopra un largo coppapasta e riempitelo con il composto di polpo e patate. Eliminate il coppapasta, passate un giro di olio extravergine, un rametto di timo sfogliato e una grattugiata di pepe nero. 


mercoledì 14 ottobre 2015

Dettagli di stile. Un nuovo brand per un make up perfetto



Il dettaglio che fa la differenza..e parti già col sorriso. Arrivare trafelati alla presentazione di Catrice, nel dedalo di eventi satellite la Milano Fashion Week 2015, ed essere accolti da dolcissimi macarons e cupcakes rosa glamour brandizzati! 



Una storia aziendale che vede protagonisti uno spagnolo e una tedesca e mai ti aspetteresti che lei è la metà creativa e lui quella contabile..chissà perché nel mio immaginario davo per scontato che la creatività avesse sangue mediterraneo. Con Catrice, durante la moda milanese e non solo, va in passerella la donna che ogni giorno deve e vuole vivere la sua sfilata personale, che non rinuncia ad uscire di casa senza almeno un filo di trucco, un rossetto, le unghie laccate magari intonate al look, qualunque sia il lavoro e la tipologia di impegno ed ambiente che la attendono. La donna che si sorride nello specchio o nel riflesso di una vetrina mentre scorge la sua immagine e si sente a posto. Se il mercato del make up non conosce la crisi e' anche grazie a brands come Catrice che, posizionandosi in una fascia media, sia come target di riferimento che come prezzo di vendita, incontra le esigenze della categoria femminile, come posso essere io mamma e lavoratrice perennemente trafelata, che vuole intonare la palette del make up al suo abito, che vuole cambiare spesso i trucchi, magari li dimentica anche in giro e oggi può farlo senza sensi di colpa grazie ad un prezzo friendly. Catrice ha centrato tale esigenza e l'ha incrociata con la richiesta da parte del consumatore di avere altresì un prodotto con ingredienti selezionati, affidabili, tutti Made in europe, dal packaging ricercato e vasto nella scelta delle referenze, ben 276.

Puntare sulla ricerca costante,sulla qualità e sull'innovazione, sul lancio continuo di collezioni anche temporanee, sul posizionamento presso alcuni canali di vendita strategici e di massa come alcune catene di abbigliamento e profumeria, ridurre le spese di comunicazione e marketing e pubblicità, evitando testimonials famosi ma costosi e punti vendita monomarca si è rivelata la strada giusta. Scegliete il vostro colore preferito allora..intanto vi comunico che io ho provato proprio oggi "Alluring Reds”, quattro sfumature di rosso più o meno intenso per le labbra, dal Borgogna al merlot, vermiglio o rubino che andrò ad abbinare ad altrettanti Smalti Effetto Glassa!! E ad una matita occhi grigia, colore di punta per i prossimi mesi in ogni collezione moda. 


Www.catrice.eu

giovedì 8 ottobre 2015

Cogli la prima mela..alla scoperta della frutta e della verdura conbambini ed adolescenti

Quando ero piccola, l'incedere di settembre, mentre il sole estivo perdeva gradualmente i contorni nelle prime nebbie mattutine io sapevo si avvicinava l'inizio della scuola e il periodo della raccolta e acquisto di cassette e cassette di pere, prugne, pomodori,uva....in casa si allestivano pentoloni da caserma e per giorni ribollivano marmellate, conserve, mostarde...e l'aria anzi gli armadi stessi trasudavano di questi profumi. Sapevo che il rito si sarebbe ripetuto in altri periodi dell'anno a seconda della stagionalità di ortaggi e frutta. I miei figli in parte vivono tuttora la magia della preparazione casalinga di certe prelibatezze magari con ingredienti raccolti da loro stessi ma sono la prima a constatare che si tratta di casi isolati.. Oggi molti bambini ed adolescenti sono inconsapevoli circa le virtù di un corretto consumo di frutta e verdura, spesso anzi le vivono in maniera punitiva..oggi essi consumano magari tutto l'anno gli stessi ortaggi senza avere ben impresso il concetto di stagionalità..senza quindi sapere che ogni periodo dell'anno offre prelibatezze ricche di vitamine e principi nutritivi, colorate e varie. 

mercoledì 7 ottobre 2015

Arancine vegetariane ..sfere di riso golose..sana golosità

Beh, avevo appena terminato di scrivere e postare la ricetta col riso rosso inviato i per partecipare al contest Sa.pi.se e nel frattempo preparavo un risotto con l'Apollo, sempre di Sa.pi.se Risi speciali..Dico risotto perché ho usato la quantità giusta di brodo vegetale così da non scolarlo. Ne ho preparato troppo..avevo ancora una melanzana in frigo, le scamorzine favolose invitatemi dal Caseificio Giordano di cui vi ho parlato in un post di pochi giorni fa..quello degli allevamenti di bufala tra Novara e Pavia..mangiavo le scamorzine come caramelle quando ho pensato, forse in preda al senso di colpa per quante ne stavo divorando, di preparare arancine di riso con il riso Apollo avanzato..e qui mi sa che i siciliani doc mi silurano dato che solitamente si utilizza riso arborio o carnaroli per le arancine..il riso Apollo e' un riso bianco aromatico, chicco allungato, senza grassi ne glutine , prodotto in Piemonte e in Sardegna. Ricorda i Risi un po' esotici. Insomma le ho chiamate arancine solo in memoria di questi fantastici timballi fritti, street food per eccellenza ..ma le varianti apportate sono tali da dover cambiare nome, né inventerò uno! Ma che buone...un modo per far mangiare ai bimbi le verdure oltretutto!

lunedì 5 ottobre 2015

Una palette di colori e sapori ..il look dell' autunno in una ricettaspeciale

Quando mi è arrivato il pacco contenente il riso inviato da Sa.pi.se Risi speciali (www.sapise.it), con il quale avrei partecipato a questo contest con una ricetta, ammetto di essere rimasta sorpresa. La scelta del riso da inviare ai partecipanti era tramite estrazione è dato che la Sapise risi speciali ha ben due tipologie di riso nero in assortimento, per la legge dei grandi numeri davo per sottinteso mi arrivasse questo, che ho già cucinato in parecchi modi..ahah mai sottovalutare la dea bendata! Ho ricevuto il riso rosso Ermes. Voglio in primis spiegarvi che queste tipologie di riso, il Venere, Artemide, Apollo, Cerere, Carnise ed Ermes, sono 100 per cento Made in Italy e devono il loro particolare aroma e colore ad anni di ricerca da parte del centro di Ricerche Sa.pi.se di Vercelli..in particolare la loro accesa colorazione è dovuta alla naturale presenza nel chicco di antociani, potenti antiossidanti..antirughe quindi! 
Il primo passo è stato allora di chiudere gli occhi per percepirne il profumo, poi di cuocerne qualche chicco da assaggiare al naturale per percepirne il sapore. Che onestamente immaginavo diverso. Più pregnante, intenso, forte. Pur essendo una amante del riso nelle sue numerose varietà non avevo mai provato il rosso integrale. Cucino di frequente non solo i risotti, dai più tradizionali a varianti un po' più originali e fashion ma anche le varietà che nell'immaginario collettivo vengono frequentemente associate a paesi lontani ed esotici..nulla di più errato. Questi eccezionali Risi sono prodotti appunto nel vercellese. Parliamo allora del riso della mia ricetta..Il Riso Ermes, un riso rosso integrale, coltivato in poche realtà selezionate. Ovviamente senza glutine e fonte di sorrisi per me che pur essendo golosa e godereccia a tavola, amo assumere tutta una serie di principi nutritivi in modo immediato e naturale tramite il cibo, nella fattispecie Ermes fornisce sali minerali, come manganese, ferro, calcio e selenio oltre appunto ai preziosi antiossidanti. Ho percepito un sapore delicato, ho appositamente scolato al dente perché amo percepire la croccantezza del chicco, ne ho apprezzato il sapore anche privo di condimento. E ho scelto di abbinarlo agli ingredienti della ricetta che segue.  Che mi riporta al mio amore per la Sicilia pure..

domenica 4 ottobre 2015

La mia cipolla ripiena..chiudete gli occhi e assaggiate

Pur prediligendo personalmente la rossa, adoro anche la varietà bianca e la dorata. Parlo ovviamente di cipolla. In base alla ricetta che mi appresto ad eseguire ne scelgo la variante, quindi che sia la base di una preparazione, gusto principe del ripieno di una torta salata, cruda in una insalata estiva, caramellata o in versione marmellata da accompagnare ad un piatto di formaggi o ad una carne, avrete capito che apprezzo questo bulbo dalle numerose virtù digestive, depurative e diuretiche, ricco di vitamine B e C e di ferro, zolfo, fosforo, calcio, potassio e sodio. 

Nel panorama esteso di varietà tipiche del nostro territorio, alcune riconosciute come dop, altre non ancora ma comunque protagoniste di succulente ricette e di colorate sagre del paese di origine, nel mese di settembre compro le cipolle nuove del Mantovano, in particolare di un paese padano di nome Sermide. Sono grandi e ben si prestano pertanto alla ricetta che vengo a proporvi. Ecco ora non aspettatevi la ricetta della cipolla caramellata del bravissimo Davide Oldani, ormai consacrata ad icona o quasi del suo stellato ristorante D'O a Cornatedo, vicino Milano. La mia ricetta e' un retaggio della mia nonna, già frequentemente citata come mia personale fonte di ispirazione. Sa di materie prime tipiche della pianura padana e delle campagne mantovano-modenesi dove sono cresciuta. Come sempre la differenza la faranno le materie prime..un parmigiano reggiano invecchiato, cipolle fresche e croccanti, amaretti arrivati appositamente da piccoli ottimi produttori..le famose aziende italiane che amo premiare come esempio di sorridente Made in Italy, la dolce zucca che ben si sposa con gli altri sapori in un tripudio di bontà. 
Volendo potete vedere il mio video per la realizzazione di questo piatto sul canale YouTube..camera di commercio di Pavia..