sabato 31 ottobre 2015

Una ricetta speciale per Halloween .. riso nero, zucca, taleggio

Solo pochi ingredienti, con i colori dell'autunno e di questa festa, rigorosamente il nero e l'arancione..qui manca il viola, che ormai abbiamo importato dagli States..Halloween, nome derivante da All Hallow Eve cioè vigilia di tutti i santi. Sappiate che le sue origini sono in realtà celtiche e gaeliche, quindi dalla verde Irlanda, zona di Dublino e risalgono ad epoca medievale. Gli States ne hanno creato attorno un business commerciale, direi ben profiquo, e un lato puramente ludico. La tradizione di intagliare le zucche risale invece all'800 e al personaggio di Jack-o-lantern.. Invece di coloratissimi e zuccherosi dolci vi propongo un sanissimo piatto ricco in vitamine, antiossidanti, sali minerali e calcio. Poco calorico e senza glutine, semplice da realizzare..cosa volete di più..i bambini preferirebbero i dolci zuccherosi lo so..quelli li avranno stasera quando travestiti da streghe, fantasma o Dracula busseranno alle porte del quartiere canticchiando Trick or Treat...dolcetto o scherzetto??? 


martedì 27 ottobre 2015

domenica 25 ottobre 2015

Incontri ravvicinati con il meraviglioso mondo di Sapise e del riso


L'italiano che trova sempre una via di fuga, che trasferisce in ogni cosa che fa la genialità e originalità che forse ha impresse nel dna peninsulare, che trae vantaggio da un problema e riesce a valorizzare un difetto..ho pensato questo quando ho scoperto che ciò che nel mondo viene considerato una impurità da evitare del chicco di riso, ovvero la sua struttura interna, il cosiddetto gesso, non cristallina ma bianca, e' stato ribattezzato perla dal produttore di riso italiano che ne ha fatto una eccellenza per risotti unici al mondo. 

Il carnaroli e l'arborio hanno infatti la perla più grossa e sono le qualità migliori per ottenere un risotto perfetto. Il mondo del riso questo sconosciuto, non c'è che dire. Durante una assolata giornata autunnale ho camminato lungo argini vercellesi accompagnata da interessanti aneddoti e notizie scientifiche su questo argomento. Con me mio figlio undicenne che scattava foto stile reporter d'assalto e un gruppo di vocianti bloggers accompagnati da curiosi bimbi chiacchieroni. Una giornata per le famiglie. 
Regista del tutto Sa.Pi.Se Risi speciali, azienda sementiera nata in Piemonte nel '78 per volontà di un sardo. A proposito chi di voi sa che la Sardegna, nella zona di Oristano, complici il clima mite e l'acqua ci regala risi qualitativamente notevoli? 
O che in tutta la nostra penisola sono registrate al Ministero ben 200 varietà di riso ma solo 5 occupano la stragrande maggioranza delle coltivazioni! E tra queste non primeggiano le varietà da risotto ma la varietà Sole ( quella delle gallette per intenderci e del sushi italiano), la Luna (parboiled), Terra e Volano (arborio) esportate all'estero per i 2/3 della produzione. 

Quelli che noi compriamo abitualmente come il carnaroli, il vialone, il Roma, Baldo e Sant'Andrea non sono altro che nicchie. Sapevate che esiste una tavola di colori per valutare i difetti cromatici del riso, dal momento che in ogni confezione che acquistiamo tutti i chicchi devono essere identici, così da garantire le stesse performances in cottura? 


Ho appreso questo e molto altro durante quella passeggiata ammirando le parcelle, scacchiere di 30mq di terra coltivata a riso, perfettamente disegnate nei campi, utilizzate da Sapise per provare e testare nuove sementi e relative qualità di riso, nuove piantine che devono fortificarsi e dare risultati entro 10 anni dalla semina, così da verificare che le generazioni successive siano forti e sane abbastanza da giustificare una loro produzione di massa, passando quindi da semplici test in aree limitate ad appezzamenti di almeno 200 mq in zone selezionate nelle provincie di Vercelli, Novara e Pavia.

 Un centro di ricerca sulle sementi che ha quindi dato luce a linee particolari, non geneticamente modificate, non inficiate dalla chimica, piante che grazie alla ricerca e al miglioramento genetico, all'incrocio dei pollini, essendo il fiore di riso ermafrodita, non si ammalano e resistono più a lungo, tutte italiane, come il Venere nero, l'Artemide, Apollo, , Cerere, Ermes, Carnise. 

Quest'ultimo per esempio nasce dall'esigenza di semplificare la raccolta del prezioso carnaroli, la cui altezza richiede maggior lavoro, quindi tempo, quindi costi. Il Carnise ha le stesse caratteristiche del carnaroli ma, essendo più basso, è più semplice da raccogliere! Per il sushi perfetto invece è bastato aumentare la amilopectina che rilasciata in cottura crea la perfetta collosità intorno al chicco, fondamentale per la riuscita appunto del l'amato piatto giapponese ormai così popolare anche da noi. 

La risposta italiana al basmati è invece l'Apollo ....per non parlare del profumato rosso Ermes con il quale vi ho già proposto una ricetta poco tempo fa..ricetta che peraltro è stata premiata proprio in occasione del pranzo post visita agreste! Che giornata densa di emozioni oltre che di nozioni! Un pranzo semplice ma delizioso, solo la focaccia soffice con farina di riso nero vale il viaggio!! 

Beh anche il risotto perfettamente mantecato, il vino locale, i dolci..sapori marcati da ingredienti di assoluta qualità presso un grazioso ristorante che vi invito a visitare magari con le famiglie e i bambini...c'è una libreria per loro e soprattutto un museo a fianco, il Museo Civel, che li intratterrà in storie e in scoperte favoleggianti sulla vita intorno le risaie nel secolo scorso, sulla condivisione di un focolare nelle casine dove sono cresciuti i nostri nonni e bisnonni. Un momento ludico ma altamente istruttivo e propositivo per i bimbi, rimarranno affascinati da antichi strumenti di lavoro, da voci narranti leggende, da immagini rappresentanti un mondo che ci pare oggi anacronistico eppure non è così lontano. 

Un'ultima tappa prima del rientro a casa è d'obbligo..la Cascina Falasco, primo produttore italiano di riso Venere, bio e colorato naturalmente ( provate a sgranare un chicco e lo troverete nero ovviamente), il cui nome deriva dalla Venere Nera Josephine Baker, ci fa assaggiare frollini con farina di riso e accompagna la tribù di bimbi estasiati a guidare la mietitrebbia. 
Le pannocchie di riso, si chiamano così!!! Non spighe! ! 

sono già state tutte raccolte quindi la mietitrebbia è tutta per i bimbi. La prossima volta che vi si prospetta una uggiosa domenica sul divano salite in macchina e venite qui a Casalbeltrame, ne varrà la pena. Assaggiate le patatine croccanti al riso Venere..




Www.casalbeltrameonline.it
Www.sapise.it
Www.risispeciali.it
Www.paneamoreepoderia.com

mercoledì 21 ottobre 2015

Crostatine con mele e cachi, un salutare peccato autunnale

Un peccato di gola che ci fa bene, frutta di stagione, tanta vitamina C, tanti sali minerali preziosi, potere diuretico, funzione protettiva nei confronti di stomaco e vive digestive..il caco, frutto dalla spiccata colorazione arancione ricco appunto di beta carotene, precursore di vitamina A dal notevole potere antiossidanti..fa bene alla pelle!! La primizia autunnale per antonomasia. Consumarlo, pur se ricco in zuccheri, fa bene. In questo caso in versione crostata da colazione. Una carica di energia eccezionale ma sana. Volendo potete sostituire parte della farina dell' impasto con altrettanta farina di mandorle, così da aumentare l'apporto vitaminico e da introdurre quei grassi buoni che combattono colesterolo e inestetismi cutanei. Infine la mela, ricca di antiossidanti, vitamine, soprattutto C, fondamentale nel periodo autunnale per stimolare il nostro sistema immunitario e fonte di calcio, magnesio, potassio e sodio che contribuiscono alla fisiologia del sistema muscolare e nervoso. 
Vi basta? Andate e sfornate!!

Ingredienti per una torta rotonda per sei persone oppure per 5 mini crostatine

3 cachi,

300 g di pasta frolla ...ricetta di mia nonna 250 -280 gr farina, un uovo e un tuorlo, 100 gr scarsi zucchero, 120 gr burro

Due mele renette  gr 260 

un limone,

2 cucchiai di zucchero, gr 40 

burro per ungere lo stampo 

PREPARAZIONE

Sbucciate le mele ed eliminate il torsolo. Tagliate le mele a fettine sottili e cuocete in una casseruolina con un dito d'acqua, un cucchiaio di zucchero, a fuoco basso e coperta. Mescolate sempre, aggiungete acqua non appena il composto rischia di attaccarsi al fondo e togliete dal fuoco quando la mela sarà' ben cotta diventando quasi un purea.
Spellate le frattempo i cachi, eliminate i semi e frullateli insieme con lo zucchero rimasto, e il succo di mezzo limone. Frullate insieme anche la composta di mele preparata.

Stendete la pasta frolla sulla spianatoia e con essa foderate uno stampo da 24 cm di diametro, imburrato. Coprite con il composto di cachi e mela e con i ritagli di pasta formate un reticolo decorativo sulla superficie. Cuocete in forno caldo a 190 gradi per 30 minuti. Se volete potete preparare anche le tortine mono porzione. Dovrete in questo caso ritagliare la frolla intorno agli stampi.  

domenica 18 ottobre 2015

Un esperimento riuscito bene...crema di scamorza affumicata di bufala, polpo e patate croccanti, fagiolini verdi..

Da me l'estate è lontana..da alcuni di voi fortunati invece il tepore estivo probabilmente permette ancora di trovare i fagiolini..ormai fuori stagione. Nel pieno della loro bontà io ne compro a profusione poi li congelo così da avere il prodotto buono e soprattutto italiano anche durante i mesi invernali. Perché i fagiolini verdi sono un prezioso alimento ricchi di vitamina A, e di flavonoidi poli fenolici antiossidanti che contrastano i temuti radicali liberi fautori del processo di invecchiamento, ricchi del complesso di vitamine B, di folati, di preziosi sali minerali e fibre..
Il polpo con le patate e' un classico che mai tramonterà..rivisitato da chef e cuochi, in modi più o meno originali ed esotici..io lo adoro. Come avrete capito lo preparo spesso, uso anche il prodotto surgelato e ricordate che è adatto a chi tiene sempre sotto controllo la linea, ha un alto contenuto di fibre e un basso contenuto di grassi; contiene ferro, fosforo, calcio, potassio, magnesio, vitamina A e sali minerali. Oggi lo preparo con qualche aggiunta. Con i fagiolini appunto e con la crema alla scamorza affumicata di bufala. Se volete aggiungere un elemento di croccantezza potete saltare le patatine in padella un attimo! Adorerete questo connubio...affumicato, dolce, morbido e delicato. Un piatto completo. 

Ingredienti per 4 persone
un polpo da 800 g 
400 g di patate 
200 g di fagiolini  
un dl di vino bianco 
una cipolla 
una costola di sedano
una foglia di alloro 
Un rametto di rosmarino
olio extravergine di oliva 
sale, pepe 
Una scamorza di bufala affumicata Caseificio Giordano gr 150
Latte fresco gr 80 ma verificate la consistenza in corso d'opera !!


Lavate le patate e mettetele a cuocere in abbondante acqua fredda per circa 30 minuti, o finché non riuscite a prenderle con una forchetta. In un’ampia pentola fate scaldare acqua, poco sale, l'alloro, cipolla, carota, sedano e il vino bianco, poi quando sta per andare in ebollizione immergete 3 volte il polpo, sollevandolo ogni volta, nell'acqua bollente, infine lasciarlo a bollire in acqua finché non si ammorbidisce, almeno 45 minuti, verificate con una forchetta se è' cotto, deve essere davvero morbido. Lasciarlo raffreddare nella sua acqua quindi scolatelo, privatelo della pellicina e riducetelo a pezzetti regolari. Spellate le patate ancora calde e tagliatele a quadretti regolari. Unitele al polpo e condite. Aggiungete il rosmarino e lasciate insaporire.


Spuntate i fagiolini e lessateli in acqua bollente salata per circa 10 minuti, scolateli e mescolateli in una terrina con le patate e il polpo. 

Grattugiate grossolanamente la scamorza affumicata. Portate a ebollizione il latte e unite la scamorza grattugiata, quindi mescolate costantemente con una frusta fino a quando non si sarà quasi del tutto sciolta creando una crema che comunque risulterà granulosa proprio per assaporare meglio il gusto e il profumo intenso del formaggio. Salate a piacere.

Per comporre ogni singolo piatto versate sul fondo la crema di scamorza, adagiate i fagiolini cercando di sistemarli in maniera ordinata, ponetevi sopra un largo coppapasta e riempitelo con il composto di polpo e patate. Eliminate il coppapasta, passate un giro di olio extravergine, un rametto di timo sfogliato e una grattugiata di pepe nero. 


mercoledì 14 ottobre 2015

Dettagli di stile. Un nuovo brand per un make up perfetto



Il dettaglio che fa la differenza..e parti già col sorriso. Arrivare trafelati alla presentazione di Catrice, nel dedalo di eventi satellite la Milano Fashion Week 2015, ed essere accolti da dolcissimi macarons e cupcakes rosa glamour brandizzati! 



Una storia aziendale che vede protagonisti uno spagnolo e una tedesca e mai ti aspetteresti che lei è la metà creativa e lui quella contabile..chissà perché nel mio immaginario davo per scontato che la creatività avesse sangue mediterraneo. Con Catrice, durante la moda milanese e non solo, va in passerella la donna che ogni giorno deve e vuole vivere la sua sfilata personale, che non rinuncia ad uscire di casa senza almeno un filo di trucco, un rossetto, le unghie laccate magari intonate al look, qualunque sia il lavoro e la tipologia di impegno ed ambiente che la attendono. La donna che si sorride nello specchio o nel riflesso di una vetrina mentre scorge la sua immagine e si sente a posto. Se il mercato del make up non conosce la crisi e' anche grazie a brands come Catrice che, posizionandosi in una fascia media, sia come target di riferimento che come prezzo di vendita, incontra le esigenze della categoria femminile, come posso essere io mamma e lavoratrice perennemente trafelata, che vuole intonare la palette del make up al suo abito, che vuole cambiare spesso i trucchi, magari li dimentica anche in giro e oggi può farlo senza sensi di colpa grazie ad un prezzo friendly. Catrice ha centrato tale esigenza e l'ha incrociata con la richiesta da parte del consumatore di avere altresì un prodotto con ingredienti selezionati, affidabili, tutti Made in europe, dal packaging ricercato e vasto nella scelta delle referenze, ben 276.

Puntare sulla ricerca costante,sulla qualità e sull'innovazione, sul lancio continuo di collezioni anche temporanee, sul posizionamento presso alcuni canali di vendita strategici e di massa come alcune catene di abbigliamento e profumeria, ridurre le spese di comunicazione e marketing e pubblicità, evitando testimonials famosi ma costosi e punti vendita monomarca si è rivelata la strada giusta. Scegliete il vostro colore preferito allora..intanto vi comunico che io ho provato proprio oggi "Alluring Reds”, quattro sfumature di rosso più o meno intenso per le labbra, dal Borgogna al merlot, vermiglio o rubino che andrò ad abbinare ad altrettanti Smalti Effetto Glassa!! E ad una matita occhi grigia, colore di punta per i prossimi mesi in ogni collezione moda. 


Www.catrice.eu

giovedì 8 ottobre 2015

Cogli la prima mela..alla scoperta della frutta e della verdura conbambini ed adolescenti

Quando ero piccola, l'incedere di settembre, mentre il sole estivo perdeva gradualmente i contorni nelle prime nebbie mattutine io sapevo si avvicinava l'inizio della scuola e il periodo della raccolta e acquisto di cassette e cassette di pere, prugne, pomodori,uva....in casa si allestivano pentoloni da caserma e per giorni ribollivano marmellate, conserve, mostarde...e l'aria anzi gli armadi stessi trasudavano di questi profumi. Sapevo che il rito si sarebbe ripetuto in altri periodi dell'anno a seconda della stagionalità di ortaggi e frutta. I miei figli in parte vivono tuttora la magia della preparazione casalinga di certe prelibatezze magari con ingredienti raccolti da loro stessi ma sono la prima a constatare che si tratta di casi isolati.. Oggi molti bambini ed adolescenti sono inconsapevoli circa le virtù di un corretto consumo di frutta e verdura, spesso anzi le vivono in maniera punitiva..oggi essi consumano magari tutto l'anno gli stessi ortaggi senza avere ben impresso il concetto di stagionalità..senza quindi sapere che ogni periodo dell'anno offre prelibatezze ricche di vitamine e principi nutritivi, colorate e varie. 

mercoledì 7 ottobre 2015

Arancine vegetariane ..sfere di riso golose..sana golosità

Beh, avevo appena terminato di scrivere e postare la ricetta col riso rosso inviato i per partecipare al contest Sa.pi.se e nel frattempo preparavo un risotto con l'Apollo, sempre di Sa.pi.se Risi speciali..Dico risotto perché ho usato la quantità giusta di brodo vegetale così da non scolarlo. Ne ho preparato troppo..avevo ancora una melanzana in frigo, le scamorzine favolose invitatemi dal Caseificio Giordano di cui vi ho parlato in un post di pochi giorni fa..quello degli allevamenti di bufala tra Novara e Pavia..mangiavo le scamorzine come caramelle quando ho pensato, forse in preda al senso di colpa per quante ne stavo divorando, di preparare arancine di riso con il riso Apollo avanzato..e qui mi sa che i siciliani doc mi silurano dato che solitamente si utilizza riso arborio o carnaroli per le arancine..il riso Apollo e' un riso bianco aromatico, chicco allungato, senza grassi ne glutine , prodotto in Piemonte e in Sardegna. Ricorda i Risi un po' esotici. Insomma le ho chiamate arancine solo in memoria di questi fantastici timballi fritti, street food per eccellenza ..ma le varianti apportate sono tali da dover cambiare nome, né inventerò uno! Ma che buone...un modo per far mangiare ai bimbi le verdure oltretutto!

lunedì 5 ottobre 2015

Una palette di colori e sapori ..il look dell' autunno in una ricettaspeciale

Quando mi è arrivato il pacco contenente il riso inviato da Sa.pi.se Risi speciali (www.sapise.it), con il quale avrei partecipato a questo contest con una ricetta, ammetto di essere rimasta sorpresa. La scelta del riso da inviare ai partecipanti era tramite estrazione è dato che la Sapise risi speciali ha ben due tipologie di riso nero in assortimento, per la legge dei grandi numeri davo per sottinteso mi arrivasse questo, che ho già cucinato in parecchi modi..ahah mai sottovalutare la dea bendata! Ho ricevuto il riso rosso Ermes. Voglio in primis spiegarvi che queste tipologie di riso, il Venere, Artemide, Apollo, Cerere, Carnise ed Ermes, sono 100 per cento Made in Italy e devono il loro particolare aroma e colore ad anni di ricerca da parte del centro di Ricerche Sa.pi.se di Vercelli..in particolare la loro accesa colorazione è dovuta alla naturale presenza nel chicco di antociani, potenti antiossidanti..antirughe quindi! 
Il primo passo è stato allora di chiudere gli occhi per percepirne il profumo, poi di cuocerne qualche chicco da assaggiare al naturale per percepirne il sapore. Che onestamente immaginavo diverso. Più pregnante, intenso, forte. Pur essendo una amante del riso nelle sue numerose varietà non avevo mai provato il rosso integrale. Cucino di frequente non solo i risotti, dai più tradizionali a varianti un po' più originali e fashion ma anche le varietà che nell'immaginario collettivo vengono frequentemente associate a paesi lontani ed esotici..nulla di più errato. Questi eccezionali Risi sono prodotti appunto nel vercellese. Parliamo allora del riso della mia ricetta..Il Riso Ermes, un riso rosso integrale, coltivato in poche realtà selezionate. Ovviamente senza glutine e fonte di sorrisi per me che pur essendo golosa e godereccia a tavola, amo assumere tutta una serie di principi nutritivi in modo immediato e naturale tramite il cibo, nella fattispecie Ermes fornisce sali minerali, come manganese, ferro, calcio e selenio oltre appunto ai preziosi antiossidanti. Ho percepito un sapore delicato, ho appositamente scolato al dente perché amo percepire la croccantezza del chicco, ne ho apprezzato il sapore anche privo di condimento. E ho scelto di abbinarlo agli ingredienti della ricetta che segue.  Che mi riporta al mio amore per la Sicilia pure..

domenica 4 ottobre 2015

La mia cipolla ripiena..chiudete gli occhi e assaggiate

Pur prediligendo personalmente la rossa, adoro anche la varietà bianca e la dorata. Parlo ovviamente di cipolla. In base alla ricetta che mi appresto ad eseguire ne scelgo la variante, quindi che sia la base di una preparazione, gusto principe del ripieno di una torta salata, cruda in una insalata estiva, caramellata o in versione marmellata da accompagnare ad un piatto di formaggi o ad una carne, avrete capito che apprezzo questo bulbo dalle numerose virtù digestive, depurative e diuretiche, ricco di vitamine B e C e di ferro, zolfo, fosforo, calcio, potassio e sodio. 

Nel panorama esteso di varietà tipiche del nostro territorio, alcune riconosciute come dop, altre non ancora ma comunque protagoniste di succulente ricette e di colorate sagre del paese di origine, nel mese di settembre compro le cipolle nuove del Mantovano, in particolare di un paese padano di nome Sermide. Sono grandi e ben si prestano pertanto alla ricetta che vengo a proporvi. Ecco ora non aspettatevi la ricetta della cipolla caramellata del bravissimo Davide Oldani, ormai consacrata ad icona o quasi del suo stellato ristorante D'O a Cornatedo, vicino Milano. La mia ricetta e' un retaggio della mia nonna, già frequentemente citata come mia personale fonte di ispirazione. Sa di materie prime tipiche della pianura padana e delle campagne mantovano-modenesi dove sono cresciuta. Come sempre la differenza la faranno le materie prime..un parmigiano reggiano invecchiato, cipolle fresche e croccanti, amaretti arrivati appositamente da piccoli ottimi produttori..le famose aziende italiane che amo premiare come esempio di sorridente Made in Italy, la dolce zucca che ben si sposa con gli altri sapori in un tripudio di bontà. 
Volendo potete vedere il mio video per la realizzazione di questo piatto sul canale YouTube..camera di commercio di Pavia..

giovedì 1 ottobre 2015

Le bufale padane...una certezza!! Leggete perché..

Durante la mia visita a Tutto Food lo scorso maggio, nel dedalo interminabile di stands, mi sono improvvisamente fermata presso il Caseificio Giordano, che oltretutto è stato selezionato per il Premio Innovazione 2015 di TuttoFood dedicato ai prodotti novita'. Io volevo  chiedere loro informazioni riguardo appunto la bufala padana..sembrerebbe una battuta la mia invece non è così. Già da tempo, a causa dell'incertezza sulla provenienza geografica esatta delle mozzarelle e dei prodotti con latte di bufala in vendita ed essendo molto attenta al riguardo, consumo mozzarelle e scamorze di bufala lombardo-piemontesi..non sono l'unica credetemi. In varie occasioni di conversazione con chefs noti e stellati ho avuto conferma che anche loro prediligono, per svariati motivi, la bufala a km zero! Io l'ho addirittura trovata vicino casa, in una oasi protetta limitrofa al Parco del Ticino, tra la Lombardia e il Piemonte. Qui sorgenti di acque particolarmente limpide, siamo quasi ai piedi delle prealpi, generano foraggio per allevamenti selezionati che in origine erano solo di mucche da latte, quindi, a partire dalla fine degli anni ’90, anche di bufale. 
Nell'immaginario collettivo mi rendo conto che la mozzarella di bufala sia associata al Sud..provare queste per credere. Vi ho già raccontato il mio personale pallino per le aziende medio piccole che nella trama fitta del nostro bel paese emergono grazie a prodotti di gran qualità, a ricerca costante, innovazione e serietà. Questa ne fa certamente parte. Il latte lavorato presso il Caseificio Giordano proviene esclusivamente da selezionati e scrupolosamente certificati allevamenti e stalle della zona e la lavorazione del latte di bufala avviene all’interno del caseificio in un reparto completamente dedicato a questa.