mercoledì 1 dicembre 2021

Pane con farina di Teff e noci

Aria tersa e pulita, paesaggio alpino a 360 gradi, biodiversità e una tradizione nella lavorazione del grano saraceno che poi si è evoluta nel settore del gluten-free con una offerta davvero mirata e di gran qualità! solo Bío e solo estrema cura verso l’ambiente e verso l’uomo ... questo è il Molino Filippini .. conosciuti ad Expo e rivisti in varie occasioni negli stand di Tuttofood a Milano sempre sorridenti e gentili nel presentare e descrivere un’azienda alla quale si capisce che appartengono ! proprio pochi giorni fa mi hanno dato da provare un ingrediente che mai avevo sperimentato la farina di Teff!  Una farina biologica senza glutine  di vitamine e fibre ideale per la preparazione sia di ricette dolci che salate. Il teff è un cereale originario dell’Etiopia e dell’Eritrea dalle origini antichissime appartenente alla famiglia delle graminacee il cui seme è talmente minuscolo da essere il granello più piccolo al mondo, misurando appena 0.8 mm di diametro. Tanto popolare in Africa quanto praticamente sconosciuto in occidente. Dal teff si ricava una farina ricca di fibre, calcio, potassio e carboidrati complessi, con elevato potere saziante ma basso indice glicemico quindi particolarmente adatta per i diabetici e per coloro che vogliono perdere peso. 

Io l'ho utilizzata per preparare una focaccia e anche un pane che ho cucinato nello stampo da plumcake! Arricchito con alcune noci per dare una croccantezza e gusto in più! Non l’ho utilizzata in purezza ma con una aggiunta di farina zero. Ho preferito un impasto molto idratato quindi per versarlo nella teglia ho infarinato leggermente le mani e unto la superficie della stessa e dello stampo! Molto saporito!


ingredienti: 

250 gr di farina tiff 

250 gr farina zero 

300g di acqua a temperatura ambiente

10g di lievito di birra fresco

Un cucchiaino di miele 

10g di sale fino

30g di olio extravergine di oliva

50 gr di gherigli di noci 

Sciogliere il lievito in una ciotola con il miele e l'acqua appena tiepida

Aggiungere la farina ed iniziare ad impastare. Aggiungete le noci tagliate grossolanamente. 

Versate l'olio e il sale e impastate. L’impasto risulterà molto bagnato ma lasciatelo lievitare nella ciotola. Dopo circa un paio di ore riprendete l’impasto e, aiutandovi con un po' di farina procedete con dei giri di pieghe grossolani ( rimpasto è molto idratato) quindi lasciate lievitare ancora un'ora.


Riprendete l'impasto e  stendetene metà con le mani nella teglia unta di olio mentre l’altra metà nello stampo da plumcake! Aiutatevi con un po di farina. 
Lasciate riposare per 20 minuti a temperatura ambiente. 

Riscaldate nel frattempo il forno statico a 200 quindi infornate, dopo circa 15 minuti abbassate a 170 e terminate la cottura. 

venerdì 19 novembre 2021

Torta salata con ripieno di crema di peperoni, pomodori e cipolla ! colori e vitamine nel piatto

Io adoro i peperoni ....potrei mangiare la peperonata anche a colazione e mentre la sto preparando sono capace di tuffare il cucchiaio per assaggiarla talmente tante volte che poi ne rimane pochissima !!! Da questa passione nasce l’idea per questa torta salata, con un ripieno appunto di crema di peperoni!! l’ha preparata la prima volta mia mamma e poi io l’ho un po’ rivisitata!!


Ricordiamoci che i peperoni si caratterizzano per un basso apporto energetico proveniente soprattutto dal fruttosio, mentre i lipidi risultano pressoché marginali. I peperoni sono un alimento che, se consumato crudo, contiene le maggiori quantità di vitamina C , pazzesco no? un peperone rosso bello maturo può contenere, a parità di peso, fino a 4/5 volte più vitamina C di un'arancia) inoltre ricchi di acqua, di fibre e di sali mineralisoprattutto potassio. I peperoni sono anche un'ottima fonte di betacarotene; in generale, più sono rossi, più betacarotene e vitamina c contengono

Procedimento e ingredienti:

Crema di peperoni

Per preparare la crema di peperoni che andrà all’interno della nostra torta abbiamo bisogno di un paio di scalogni, o se preferite di un grossa cipolla rossa, circa 15 pomodorini pachino o pizzuttelli, 1 kg di peperoni rossi belli carnosi, olio extravergine di oliva e un peperoncino piccante.

Potete arrostire i peperoni su una piastra così da spellarli facilmente. Nel frattempo fate stufare lo scalogno tritato con dell’olio extravergine di oliva aggiungete i pomodorini tagliati a pezzi e infine i peperoni spellati e del peperoncino piccante lasciate cuocere qualche minuto quindi frullateli.

Unite a questa crema un uovo e un paio di cucchiai di formaggio grattugiato potete usare del parmigiano o anche del pecorino o anche del formaggio Ragusano insomma quello che avete in frigo! 

Procedimento per la pasta brisee rivisitata o comunque per l'impasto di base:

Nel frattempo procedete con la preparazione dell’impasto avrete bisogno di 200 g di farina e 150 g di fecola, 100 g di burro, un pizzico di sale, un uovo ed eventualmente un po’ di latte se l’impasto dovesse risultare troppo difficile poi da stendere, mezza bustina di lievito per pizze.
Impastare farina, sale, fecola, burro a pezzetti, lievito, uovo e solo alla fine un cucchiaio di latte.

Impastate bene e lasciate riposare un attimo dividete l’impasto in due parti e con la prima metà rivestite il fondo di uno stampo ricoperto con carta forno del diametro di circa 26 cm. Ricoprite con la crema di peperoni preparata precedentemente e lasciata raffreddare, aggiungete del basilico tritato grossolanamente e della mozzarella tritata, circa 120gr.




A questo punto coprite con il resto della pasta che avrete tirato con un mattarello e chiudete bene i lembi della torta. In realtà potete preparare anche dei mini Tortini quasi dei monoporzione, oppure potete limitarvi ad utilizzare la pasta rimanente per fare delle decorazioni sulla torta stessa senza ricoprirla completamente infornate a 200° per circa 40 minuti e godetevi il sole nel piatto! 






lunedì 1 novembre 2021

Una pausa gourmet a Milano, una macelleria che diventa bistrot e prodotti italiani eccellenti da degustare! Benvenuti da Carnieco per un aperitivo milanese

Convivialità! un termine che riconduce al convivium (il vivere cum latino), pertanto evoca il cibo, la tavola imbandita, la festa. Io sono cresciuta cosi ora che ci rifletto, sono emiliana e credo che come una sorta di  tatuaggio invisibile sotto pelle sia insita in me la caratteristica di aver sempre voglia di brindisi, di sorrisi, di assaggi in compagnia!


ma in primis sono italiana e riconosco tutto quello che è dimostrazione di lavoro, di serietà, di materie prime di un certo livello, di unicità e di eccellenza tricolore. Cosi sono i prodotti che ho assaggiato durante la degustazione e la serata da CarnieCo a Milano! una triangolazione perfetta tra Emilia-Romagna, Lombardia e Umbria, tre nicchie, tre chicche, tre prodotti spettacolari in un viaggio virtuale che parte dalla terra che mi ha generato, alla regione che mi accoglie dai tempi dell'universita ad oggi sino ad una bomboniera come solo l'umbria sa essere! 

Ecco a voi il prosciutto crudo di Parma, la bresaola della Valtellina e vini di colline umbre, realtà italiane di cui andare davvero fieri! da dove parte il nostro viaggio virtuale?? 


Il mio viaggio virtuale parte da una location milanese a me ancora sconosciuta sino a pochi giorni orsono, una di quelle nicchie che adoro, ove entri  per assaggiare ma anche per poter comprare prodotti, nella fattispecie carne, salumi, olio extra vergine di oliva rigorosamente italiano, vini o formaggi... parlo di una vecchia macelleria in viale Montenero a Milano che, dietro ad un banco fornitissimo propone un menù in carta davvero interessante!

Prodotti rigorosamente selezionati e di altissima qualità, raffinate tecniche di taglio e cottura e un retro bottega che non ti aspetti! Cosi attraverso la vecchia porta di una cella frigofera accedi alla sala dove è possibile sedersi per una apertitvo o una cena, e ti trovi catapultato tra luci soffuse e un neon rosso fuoco dalla scritta accattivante...in blood we trust! per passare, volendo, ad un piccolo dehors all'aria aperta. ... 




Per l’occasione io e alcuni amiche abbiamo degustato i prodotti di tre aziende come gia vi accennavo! Eccole: il salumificio San Michele, dalle campagne di Felino (Parma), che all’origine era un semplice prosciuttificio e nel tempo si è espanso nella campagna di Langhirano patria per eccellenza del prosciutto di Parma, aprendo altri stabilimenti al fine di verticalizzare tutto il procedimento e tutte le fasi di lavorazione e produzione di prosciutti veramente eccezionali!

Vi basti pensare che ad oggi ne vengono prodotti circa 800.000 l’anno! Io ho assaggiato il prosciutto di Parma 24 mesi e vorrei potervi far sognare la dolcezza poetica di ogni fetta..

L’ho accompagnato sorseggiando alcune etichette della casa vinicola Terre de la Custodia e qui ci spostiamo in Umbria, una regione tanto affascinante e pregna di tradizioni quanto a parer mio così riservata, patria della famiglia  Farchioni che si dedica al proprio territorio da generazioni, attenta alla sostenibilità ambientale e all’innovazione per la produzione di grandi prodotti!, partendo dal core business che è la produzione di olio extravergine di oliva sino alle birre eccezionali artigianali e ai vini che abbiamo degustato durante la pausa gourmet di pochi giorni fa... bollicine metodo classico a base grechetto e Pinot nero, perfetto per un aperitivo e persistente al palato, e il Montefalco grechetto doc, vino che profuma di frutta e di fiori! ovviamente la loro offerta spazia ulteriormente...vi invito a visitarne il sito.. 

Nel frattempo ci siamo fatti deliziare da un altro salume che personalmente scelgo sulla mia tavola molto spesso! Mi riferisco alla bresaola della valtellina, nella fattispecie la bresaola Bordoni, orgoglio di una famiglia che, da un paesino della Valtellina, tra aria rarefatta e pulita e tanta attenzione per il proprio territorio, ha creato un prodotto di altissimo livello , partendo da una piccola macelleria sino alla bella azienda di oggi.

Grande passione e professionalità per un prodotto ad oggi certificato IGP di altissima qualità apprezzato a livello globale. In fondo riflettevo che il filo invisibile che lega le aziende di cui vi ho raccontato è proprio la capacita'  di portare avanti per generazioni un progetto di famiglia con incredibile passione e lungimiranza, di superare i possibili gap generazionale e di avere un successo globale grazie ad una visione univoca e ad una grande passione unite al legame indissolubile con il proprio territorio! 

Cheers!

www.carnieco.it

www.san-michele.it

www.bresaolabordoni.it

www.terredelacustodia.com

mercoledì 27 ottobre 2021

La presentazione della nuova collezione primavera/estate di Doria 1905 e il supporto a Lilt con uno speciale modello creato per il pink month

Da qualche tempo ormai il mese di ottobre si tinge idealmente di rosa e numerose organizzazioni e aziende partecipano alla campagna nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione del cancro al seno ovviamente in collaborazione con Lilt. Anche lo storico marchio di cui già vi ho raccontato svariate volte in passato ha deciso di collaborare a questa importante campagna e lo ha fatto presentando un modello in rosa di uno dei suoi cappelli iconici realizzato per l’occasione in versione autunnale..


Ecco il Raindrops Boris Pink Edition, una vera chicca tanto femminile quanto genderless nella forma, caratteristica peraltro di parecchi modelli di Doria 1905. Morbidissima al tatto e pure realizzata in un tessuto tecnico che protegge dal vento pioggia e freddo in una palette rosa che, proprio per il materiale utilizzato, è in grado di catturare le sfumature della luce così da abbinarsi ai look più svariati. L’intero incasso derivante dalla vendita di questi cappelli sia online che presso i punti vendita verrà devoluto per tutto il mese di ottobre alla LILT Milano Monza Brianza, un gesto veramente stupendo. Ho potuto provare questo copricapo durante la presentazione della nuova collezione primavera estate di Doria 1905.. 


Bucket Hat Pink Edition
 





Finalmente il viaggio tra le forme e l’artigianalità di Doria può riprendere in presenza con tutta la magia che questo termine riesce ad assumere in questo momento, regalandoci la possibilità di rivedere volti ai quali ci si è davvero affezionati e che sono mancati in questi due anni di lontananza. Eccoci nello show room milanese ove sfilano anche stupendi accessori e borse artigianali del marchio Biagini.

E allora la casa Salentina ci riporta nei colori di quella magica terra, colori di mare e abissi, colori di erba e natura, intrecciati in fili di materiali pregiati, o tessuti organici possibilmente ecosostenibili come il lino, il canvas in versione luxury o il cotone senza mai tralasciare i classici come la preziosa rete a giro inglese, il patchwork sartoriale creato in atelier volto proprio a dare una seconda vita ai tessuti delle stagioni passate, le pregiate paglie di mare che vengono mantenute nel loro colore naturale senza essere sbiancate e che quindi ricordano i riflessi della luce che incontra le onde e le illumina nei loro arcobaleni sotto acqua, e ancora le rafie, la canapa. Una collezione insomma, quella della primavera estate 2021, che pone attenzione proprio all’utilizzo di materiali naturali e che delinea forme pulite, perchè la sostenibilità è il nuovo mantra. Li ritroviamo nei Panama classici e sfaccettati in color frumento o gesso, nel color lago ma anche nei Panama intrecciati bicolore che ricordiamolo necessitano di settimane di lavorazione, nota peculiarita e vanto per lo storico marchio ricordiamolo. Tornano le coppole leggere e stilose perché in fondo tutti aspettiamo la primavera e così le vogliamo, tali da imprimerci un certo stile pur nella loro leggerezza e nei color cipria e pastello.



E se la primavera dovesse essere piovosa ecco che il Canvas di cotone viene spalmato e cambia pelle cosi da trasformarsi in un simil vinile, traspirante ma antipioggia. 


Torna il co-branding con Acqua dell’Elba nella mia nuance preferita, turchese verde acqua che sa tanto di spuma delle onde, decorato da un gros grain, in puro lino con una fodera leggera perfetta per la stagione calda e l’immancabile lavorazione artigianale ricca di preziosi dettagli.




Così ci troviamo a sognare la futura stagione attraverso queste palette così primaverili...parlo in prima persona essendo una vera metereopata attaccata ai mesi di luce come in primavera ed estate!! Ma il freddo è alle porte e l’azienda Salentina ci facilita nell’affrontare i rigori invernali con morbide lane purissime, raffinati feltri, accoglienti montoni rovesciati e una pioggia di baschi colorati.. ovviamente in quelli che sono gli iconici colori di terra e di profumi tutti salentini, chi si tratti di bosco, olivo, tabacco o Negramaro e delle loro declinazioni cromatiche!

Lo ritroviamo nella linea Drop, tanto essenziale e semplice quanto elegante e ricercata nelle lavorazioni, e lo troviamo anche nella novità assoluta per la stagione autunno inverno 2021 ovvero nel nuovo print Decò - D, ricavato da una firma di inizio secolo e riproposto come motivo grafico  bicolore su popeline. eleganza senza tempo...Come sempre... buon viaggio




www.doria1905.com

giovedì 21 ottobre 2021

Lo gnocco fritto della nonna...la mia infanzia emiliana in un piatto

Io me lo ricordo ancora quel profumo di fritto inconfondibile che ti entrava sottopelle e quei pezzi di pasta fritta bollenti che mangiavi con i salumi mentre gli stessi si scioglievano letteralmente al palato .. mamma mia erano un tutt’uno insieme a lui!! il re dell’Emilia-Romagna!! il o gnocco fritto! Una nonna a Mirandola e una nonna a Concordia  sulla secchia.. eppure nonostante questa manciata di chilometri le loro due ricette erano nettamente diverse! Uno era un po’ più alto e spesso pertanto risultava forse un po’ più soffice da fritto e l’altro, viste le braccia possenti della amata nonna Maria, diventava sottilissimo sotto il suo matterello quindi si friggeva in un attimo, in un battito di ciglia! E sfrigolava .. come era buono!!! Fritto nello strutto che ora solo a sentirlo nominare metà dei miei lettosi sviene...E nonostante le quantità folli che venivano preparate io, mio fratello e miei cugini eravamo sempre lì a litigarcelo! Con la coppa che scioglieva appena l’appoggiavi sul gnocco, il prosciutto e il salame !!! solo chi è nato in Emilia-Romagna forse può capire... sta di fatto che ad oggi ogni tanto (spesso) lo prepariamo ancora a casa mia eppure non ha lo stesso gusto di quello delle mie nonne nonostante ne seguiamo la ricetta.  Che poi a dirla tutta quello che restava, se ne restava, il giorno dopo era ancora più buono! ma non so se definirli dei segreti della memoria e attribuire loro il fascino di quanto non c’è più e quindi di relegare tutta quella bontà al mio immaginario o se davvero le materie prime che utilizzavamo erano così particolari ed eccezionali rispetto a quelle di oggi chissà.. la ricetta entro sera la metto sul blog! La volete? Premetto che io non lo friggo nello strutto! a volte lo preparo anche ripieno... i miei amici ne vanno matti! Ovviamente il lambrusco si abbina benissimo! ma anche un rosè spumantizzato è perfetto!



Ecco due versioni e due ricette per l'impasto..ammetto di andare molto ad occhio per le quantita di acqua rispetto alla farina. Ricordate l'impasto deve essere elastico e non troppo bagnato altrimenti risulta difficile da stendere! inoltre infarinate il tagliere sempre prima di stendere altrimenti si attacca tutto!

RICETTA 1

500 g di farina, 25 g di lievito di birra, 250 -300 g di acqua un poco di zucchero un pizzico di sale e strutto per friggere

Impastare bene la farina con il lievito precendemente sciolto nell’acqua tiepida insieme allo zucchero, aggiungere il sale e lavorare vigorosamente per almeno 10 minuti fino ad ottenere un impasto bello liscio. Lasciare riposare l’impasto in luogo fresco per circa tre ore. Stendere la pasta sottile col matterello, tagliare dei rombi e friggere nello strutto bollente. Servire con salumi a piacere.

RICETTA 2


Sciogliere in 200 g di latte tiepido 15 g di lievito di birra quindi unire sulla spianatoia di legno 300 g di farina 0, 25 g di strutto morbido e un pizzico di sale!  lavorare bene e impastare sul tagliere di legno con colpo di polso deciso!!!  fare lievitare per almeno due ore al fresco quindi stendere la pasta col matterello, tagliare dei rombi e friggere nello strutto.
Servire bollente con salumi a piacere

mercoledì 20 ottobre 2021

Torta salata con noci, zucchine e patate..una merenda o aperitivo veloce

Pochi ingredienti per questa ricetta tanto semplice e veloce quanto saporita e di sicuro effetto. Fondamentale reperire delle buone patate possibilmente di montagna o anche quelle dalla buccia rossa !! io per questa ricetta ho utilizzato quelle della Sila, quando le trovo al supermercato le compro sempre, le trovo ottime.



Stesso discorso per le zucchine: se reperite quelle piccole verde chiaro che hanno pochissimi semi all’interno sono perfette perché rimangono croccanti e allo stesso tempo morbide, hanno una consistenza particolare e non rilasciano troppa acqua quindi sono perfette per essere rosolate anche senza troppi grassi.
Nel ripieno di questa quiche ho utilizzato della scamorza affumicata e anche qualche cucchiaio di pecorino grattugiato che avevo in frigo. Ma ammetto che quando preparo le torte salate utilizzo anche piccoli pezzi di formaggio che mi rimangono in frigo che non basterebbero per un’altra ricetta!


Ho preso ispirazione da una ricetta di Sonia Peronaci e l'ho modificata a modo mio..

Ingredienti:

zucchine 300 g
patate 300 g
uova 3
scamorza 200g
Pecorino grattugiato 50 g 
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
noci sgusciate o nocciole 50 gr


Lava le zucchine, elimina le estremità e tagliale a cubetti o rondelle. n una padella fai soffriggere due cucchiai di olio extravergine d’oliva, versa le zucchine e falle saltare per qualche minuto, appena rosolate aggiungi un cucchiaio di acqua per portarle a cottura, basteranno pochi minuti. Lava e sbuccia le patate, tagliale a grossi pezzi e lessale per 5 minuti in padella, estraile prima che si cuociano troppo e si sfaldino, tagliale a tocchetti e aggiungile alle zucchine. Riduci la scamorza a cubetti. 

Rompi grossolanamente con un coltello le noci sgusciate o le nocciole se preferisci, falle tostare un attimo in padella antiaderente senza aggiungere grassi.


In una ciotola sbatti le uova, aggiungi il mix di zucchine e patate e il pecorino grattugiato, i cubetti di scamorza, una grattata di pepe ed infine le noci. Amalgama bene il tutto aggiustando eventualmente di sale.

Stendi la pasta sfoglia o brisee in una teglia antiaderente, bucherella con una forchetta, versa il ripieno, livellalo, e chiudi con una forchetta i contorni della pasta, premendo leggermente verso l’interno lungo i bordi della teglia. 

Inforna la tua torta salata nel forno statico preriscaldato a 190° per circa 35 minuti, fino a che risulterà dorata.




mercoledì 13 ottobre 2021

Alla scoperta del cibo Thai, tra sapori ed ingredienti mai provati

In una Milano settembrina caldissima con i calici in alto a riempirsi di colori, sapori e profumi con appiccicata la voglia di partire per terre lontane! A conclusione di un tour che ha toccato varie città d’Italia alla scoperta dei migliori ristoranti thai, eccoci qui a @farm65 pronti per assaggiarne alcuni piatti con gli occhi e il palato!! Un evento guidato dall’eleganza e dai sorrisi di chi è una vera esperta in materia! !  La stupenda Vatinee, food blogger e non solo!



Il riso è ingrediente principale di ogni pasto, il re della cucina Thai sia nei piatti salati che nei piatti dolci: l’ho assaggiato accompagnato da verdure e da salse di erbe thai ( come nel knao yam) oppure da frutta meravigliosa come il loro strepitoso mango. Avete mai assaggiato il profumatissimo riso Jasmine? E la cucina Thai?  Uno show cooking con lo chef Kamon e lo stupore misto a gioia e tante bollicine per il rivedersi finalmente in presenza e poter salutare volti conosciuti dal vivo!! Come mi mancava!! grazie Vaty! Mi hai fatto scoprire sapori lontani a me ancora sconosciuti! 




Gia lo scorso anno avevo partecipato ad un evento sulla falsa riga di questo, sempre a Farm 65, anche se la modalità era un poco differente, infatti il Test Rice Taste of Thailand era organizzato congiuntamente da Thai Trade Center,  dall’Ambasciata della Thailandia e dall’ Ente Nazionale Del Turismo Thailandese di Roma a Milano proprio con la finalità di divulgare in Italia la tradizione di questo paese. 


Il piacevole invito da parte appunto di Vatinee, Vaty ormai, mi fece conoscere ed incontrare alcune bloggers che sino a quel momento conoscevo solo via social ! Stupendo! Come mi piacque assaggiare succulenti frutti che parlano di mondi lontani e testare sapori a me sconosciuti oltre ad assistere alla preparazione di alcuni piatti da parte della chef Panjaree Boonchuay ... tra appunti e foto dello scorso anno e del presente spero di replicarne almeno uno a casa al più presto! Piatti saporiti eppure delicati, ricchi di ingredienti mescolati insieme eppure singolarmente percepibili come la strepitosa zuppa Thai Tom kha gai soup! Il tutto coronato da un gelato strepitoso al mango tailandese ( arriva freschissimo grazie ad un procedimento di congelamento a -70 gradi con azoto liquido) spruzzato con lo Spritz per l’occasione milanese! La gelateria è di Roma e mi piace assai!


I pomodorini secchi fatti in casa...anzi in Sicilia, a Modica, che io sento casa...

Sono andata in uno di quei vecchi negozi di tessuti con gli scaffali traboccanti di meraviglie per comprare il tulle ...


I datterini Bío li avevo acquistati tornando dalla spiaggia nella zona di Pachino ove basta imboccare le stradine sterrate tra i campi infiniti colmi di preziosi grappoli rossi! Dopo anni di vacanze siciliane in cui acquistavo chili di pomodori secchi, un ingrediente che adoro aggiungere alle ricette e mangiare come fossero noccioline mentre cucino, quest’estate ho deciso di prepararmeli da sola, grazie ai preziosi suggerimenti e consigli di Francesco della @masseria_quartarella ... complice il caldo torrido e secco di questi giorni sono bastate poco più di 24 ore affinché i pomodorini, tagliati per il lungo ed adagiati su un asse di legno ricoperti con po di sale, avvolti dal velo bianco delle spose così da impedirne l’assalto da parte di insetti e lucertole, si siano seccati alla perfezione !!!



a quel punto li ho tuffati in acqua bollente e fatti asciugare ancora mezza giornata all’ombra ed ora sono pronti nei sacchetti per farmi sognare quando rientrerò a casa! Così potrò sentire ancora i profumi di questa terra che amo come se fosse la mia terra natale. Avete mai provato a preparare i pomodori secchi? Bastano #pomodoricilieginibio o pomodori datterini  e tanto sole siciliano …basta riporli in un sacchetto di carta e si conservano per mesi anche in freezer. Altrimenti potete metterli in un vaso di vetro con olio extravergine d’oliva e basilico, qualche fogliolina di origano secco, aglio..insomma quello che più preferite! Così da gustarli per un aperitivo o in una insalata particolare!








#siciliabedda #sicilylifestyle #sicilylover #modica #francescadiaries #cucinaitaliana #driedtomatoes #homemadefood

giovedì 29 aprile 2021

Lonza all'arancia profumata al the nero…un arrosto per la cena di Natale

Un piatto che preparo spesso, sia per la mia famiglia che per gli ospiti e accompagno con un contorno di patatine al forno o di carotine glassate.. può essere preparato anche in anticipo e riscaldato all’ultimo momento ed è perfetto anche per occasioni di festa...ovviamente è opportuno scegliere il periodo invernale per reperire arance non trattate, succose e gustose. Ricordate che se la carne è di qualità e viene cotta in forno lentamente risulterà morbidissima. La lonza è per natura magra e bisogna prestare attenzione in cottura proprio per evitare che diventi poi dura e stopposa.




  • Un kg di lonza di maiale 
  • 2 arance grosse non trattate
  • 2/3 rametti di rosmarino
  • 1 cucchiaino di farina
  • olio extravergine di oliva
  • 250 ml di vino bianco
  • Una cipolla bianca
  • sale
  • pepe nero
  • Un pizzico di the nero in polvere o anche in foglie



Grattugiare la buccia delle arance dopo averle lavate ed asciugate, stando attenti a non intaccarne la parte bianca, quindi spremerle. Raccogliere in una pirofila succo e buccia d'arancia, il rosmarino, il the nero eventualmente lasciato in una piccola garza cosi da poterlo facilmente eliminare alla fine, un po’ di sale e il pepe. Eliminare dalla carne eventuale grasso e adagiare nella pirofila così da farla marinare per un'ora circa, rigirandola una volta.



In un largo tegame fare scaldare olio. Aggiungere quindi la carne sgocciolata, tenendo da parte la marinatura, e farla rosolare bene da tutti i lati a fuoco vivace, quindi sfumare con il vino e una parte del succo di arancia. Trasferire nuovamente la lonza rosolata nella pirofila con tutta la marinatura, la cipolla pulita e tagliata in pezzi grossolani e il succo della padella e cuocere in forno a 150° per un'ora. A metà cottura girare la carne e ogni tanto irrorare con il suo sugo. Io consiglio comunque di coprirla con carta stagnola così da non farla seccare.

A cottura ultimata trasferire il liquido rimasto in un pentolino, unire la farina e, mescolando bene con una forchetta per evitare la formazione di grumi, fate addensare sul fornello per un minuto. Infine tagliare a fette la lonza e servire con il suo fondo.