mercoledì 24 giugno 2015

Emozioni di uno show cooking..sul palco di Expo con Varvello

Quando mi hanno proposto uno showcooking in Expo non ho avuto un attimo di indecisione ho confermato la mia presenza.
Era un momento in cui in effetti non potevo concedermi il lusso di premere il tasto pausa sul nastro che trasportava le mie storie di vita e di fermarmi a riflettere sul da farsi.
All’avvicinarsi della data della mia esibizione nel tempiomondiale 2015 del food, ammetto che la palpitazioni e gli incubi notturni hanno avuto un picco.
Indossare la divisa e incedere in quella meravigliosa cucina, dotata di un forno con mille funzioni touch, per me che sono una panificatrice seriale e uso il forno quotidianamente, è stato emozionante. Fornelli e pentole nuovissime di design..che sogno averli a casa mia..




In realtà, sistemato il microfono, quando inizi a parlare e cerchi di inanellare tra loro tutte le spiegazioni che ti sei preparato, di incastrare come mattoncini Lego i tempi delle molteplici preparazioni di piatti che stai affrontando, e’ un po’ come sostenere un esame tosto all’università. La tensione scema leggermente ma sino alla fine temi qualche intoppo o la fatidica domanda cui non sai rispondere. Parlare in pubblico non mi spaventa tanto quanto avrei creduto e ciò stride sicuramente con il mio approccio tendenzialmente dimesso in un luogo pubblico e la laconica insicurezza in me stessa..anche se cerco di dissimularla. Così, dopo l’ansia iniziale mi sciolgo e parto!. Io, nevrastenica ansiosa e timorosa di non farcela in mille occasioni, quando sono tra i fornelli ho un karma e una tranquillita incredibili, pare sia reduce da 10 sedute di yoga. Mi costruisco una scaletta mentale con un’organizzazione sequenziale pazzesca. Lo stesso durante uno show cooking. In questa occasione mi trovavo nel cluster Cereali e Tuberi di Expo insieme alla bravissima e competente nutrizionista dott.sa Daniela Capuano, con la quale ho già dettato in altri show cooking. Il menu ruotava intorno ad ingredienti di stagione, soprattutto verdure ed ovviamente cereali e farine ed era pensato in modo da permettere di alternare spiegazioni di cucina a lezioni scientifiche fornite da Daniela. Cosi, tra un cake alle fave e pecorino, una ciotola di pane che racchiudeva una insalatina di radicchietti e fragole, una pasta integralbianco con pesto di pinoli ed erbe aromatiche ed asparagi, un cous cous speciale e tante altri piatti, ho avuto modo di conoscere meglio i prodotti di chi mi aveva invitato a partecipare, la Farine Varvello srl e Il Pastificio di Chiavenna,  una azienda della Valcamonica con tipici prodotti davvero eccellenti. Ma di questo vi parlo nel mio prossimo post…quello della panificatrice seriale. A tra poco..



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