domenica 3 novembre 2019

a cena con il panettone...4 ristoranti, 4 chef più una, Bianca Celano, per 4 menu

Mi racconta Bianca Celano, chef siciliana entusiasta e vulcanica, che non appena ricevette la telefonata della agrigentina Dolciaria Di Stefano, che le proponeva la singolare sfida che vedeva il panettone come ingrediente principale di un menu a quattro mani in quattro diversi ristoranti italiani, ha immediatamente visualizzato mentalmente quello che avrebbe voluto preparare, gli ingredienti del cuore da utilizzare, gli accostamenti arditi con cui voleva cimentarsi. 


Avendo piena conoscenza e padronanza della materia prima e dei sapori che andava a coniugare nella preparazione dei piatti da proporre ai commensali in queste quattro tappe, addirittura non li neppure provati prima nella sua cucina! Mai prima d’ora qualcuno aveva proposto un evento del genere e, ormai alla vigilia dell’ultima delle quattro tappe, si può convenire che il risultato sia stato strabiliante! Parla lo sguardo di chi, giornalisti, pasticceri e pochi altri selezionati, dopo essersi seduto al tavolo e aver assaggiato questo menu completo a base di panettone, ha sdoganato ogni scetticismo circa un accostamento così azzardato... del resto lei è consueta a simili mix grazie alla consolidata amicizia e collaborazione con un pioniere del mestiere come Corrado Assenza che le ha insegnato come il confine tra dolce e salato sia una linea facilmente valicabile.


Il vero rischio nella creazione di una cena a tema panettone è che potesse diventare davvero stucchevole ma non è stato così. Bianca, ambassador della Di Stefano, ha scelto personalmente quali chefs contattare per rilanciare loro la sfida “a cena con il panettone”. 

Ecco che gli chef Marcello Trentini, Marco Ambrosino, Arcangelo Dandini e Maurizio Zanolla in tandem con Bianca hanno deciso di aprire le porte delle loro cucine ai panettoni Di Stefano, cui hanno riconosciuto la stessa bontà, autenticità e originalità degli ingredienti che usano per i propri piatti. 

Dopo Torino, la volta di Milano, incoronata da sempre nell’immaginario collettivo come la patria indiscussa del panettone ...qui la sfida era praticamente doppia, perché i panettoni Di Stefano hanno saputo conquistare anche i palati meneghini più esigenti e scettici!.
Un panettone non più prodotto, ma ingrediente, ovviamente non in purezza ma rielaborato ad esempio come fosse pane da tostare per ottenere una saporita mollica. Presso il ristorante 28 posti di Ambrosino, la Celano è stata chef ambassador indiscussa della Sicilia tout court, oltre che della Di Stefano.
Le alici, le pere spinelli e le olive dell’Etna, il Vecchio Samperi, le mandorle di Noto, il guanciale di suino nero dei Nebrodi e il pecorino Siciliano d.o.p presenti nei sui piatti hanno portato gli invitati in giro per la Sicilia facendo scoprire e apprezzare le bontà autentiche del suo mare e della sua terra.


Ambrosino ha creato dei veri e proprio colpi di scena grazie alla sua cucina di sperimentazione e al suo approccio no waste ha presentato il panettone polverizzato quasi fosse una spezia, poi quasi fosse una crema, e infine, quasi fosse un gelato. 

Mentre a Torino e a Milano si sono potuti permettere un menu più ardito, nelle due tappe di Roma e Firenze gli chefs hanno deciso di lavorare su sapori un po’ meno azzardati perché il rischio era che al palato arrivasse una cucina scomposta. Tutte le tappe, manca ancora solo l’ultima, hanno comunque decretato un’entusiasmo travolgente verso azienda e ambassador. 

La Di Stefano, azienda siciliana un tempo laboratorio di basi per pasticceria e candito, ha saputo trasformare la propria nicchia di produzione di panettoni artigianali in un prodotto di riferimento per gli appassionati di questo tradizionale dolce natalizio, identificato da sempre come icona meneghina che loro invece hanno saputo reinterpretare in un panettone gourmet che valorizza le materie prime siciliane, declinato appunto in un caleidoscopio di gusti differenti, ... profumi mediterranei inebrianti si sprigionano non appena lo si scarta. Nocciole, mandorle e pistacchi, ma anche arancia e carrubo..le materie prime più buone deliziano il palato, benvenuti in Sicilia. Che il panettone siciliano Di Stefano non sia il solito panettone, lo dice già la descrizione stessa del prodotto, soffice e digeribile, privo di ogni superfluo negli ingredienti, a discapito di una shelf life più lunga si è infatti privilegiata l’assenza di conservanti ed emulsionanti. 

Una tappa extra in terra sicula non vedrà sfide ai fornelli ma la celebrazione dell’arte locale.. infatti la Di Stefano, da anni, sceglie l’arte contemporanea made in Sicily come simbolo delle proprie produzioni e in occasione del Natale 2019, organizza all’interno della Caffetteria della GAM (Galleria d’Arte Moderna) di Palermo una mostra-conferenza in cui espone e presenta le Capsule Collection Limited Edition realizzate nel corso degli ultimi quattro anni. Dalla "truscia" con cui avvolgere il panettone, realizzata dalla stilista Marella Ferrera cucendo a mano antichi tessuti di batista di cotone, al piatto da portata in legno e alla latta salva freschezza ispirata ai personaggi simbolici dell’Opera dei Pupi, ridisegnati in veste contemporanea dall'artista Alice Valenti; dal piatto in Laminan sempre a tema cavalleresco progettato dal designer Andrea Branciforti al piatto in ceramica di Domenico Pellegrino.

www.distefanodolciaria.it
www.28posti.org

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