lunedì 6 maggio 2019

un giro in bicicletta, anzi in e-bike, sulle colline intorno ad Acqui Terme, inaugurando Big Bench e visitando castelli e antiche dimore

Per una sportiva come me i dintorni di Acqui Terme offrono qualcosa di davvero interessante che mai prima d’ora avevo sperimentato: il tour con le bici a pedalata assistita ...sinceramente all’inizio era davvero scettica perché avendo percorso parecchi chilometri con le normali biciclette o le mountainbike l’idea di utilizzare una e bike mi faceva sorridere...l’iron man anzi woman mood nascosto dentro di me mi faceva storcere il naso ahahah.  La verità? mai pensiero fu più errato! L’utilizzo di una ebike riduce la fatica soprattutto sulle salite di una certa pendenza e permette di raggiungere velocità orarie impensabili con le bici normali, ma sia chiaro che comunque si pedala, comunque si suda, comunque fortunatamente si consumano calorie! 

Semplicemente è possibile percorrere una manciata di chilometri pazzesca rispetto quelli percorribili con una normale bicicletta! E poi diciamocelo, andare in bici è come volare sull’altalena, sprizza endorfina e felicità, il vento tra i capelli, lo sguardo che spazia a 360 gradi, i profumi della primavera sfavillante, i colori dei fiori, i rintocchi di qualche lontana campana, le montagne all’orizzonte ricoperte dell’ultima neve di pochi giorni orsono. Una idea, questi tour verso le Langhe o il Monferrato, o sui dolci Appennini verso Ovada, o ancora verso Roccaverano o Sassello, in ebike con o senza accompagnatore, ma comunque con una serie di punti di riferimento per risolvere eventuali inconvenienti tecnici ( tipo gomma a terra), scaturita dalla mente di un ragazzo olandese, Aad, che, transitando per Acqui in una soleggiata giornata di alcuni anni orsono ne è rimasto talmente folgorato da decidere di farne la sua dimora... abbandonate le bici, dice lui, del caotico traffico olandese si è rifugiato ad Acqui e ha aperto il suo centro di noleggio ebike che fornisce altresì, su richiesta, anche servizi di prenotazione b&b per tour di più giorni, oltre che di visite a cantine vinicole della zona e degustazioni enogastronomiche. 


Accompagnate così da Aad e dallo sportivo sindaco di Acqui terme,  Lorenzo Lucchini, oltre che dall' assessore Lorenza Oselin e dal consigliere comunale Mauro Benzi, noi bloggers ci siamo viste protagoniste della inaugurazione di una delle ormai famose Big Bench, quella di Alice bel colle nella fattispecie, posizionata tra i filari di un vigneto. 
Queste colorate gigantesche panchine di cui avevo letto e visto parecchie foto ( sono estremamente instagrammabili ndr!) ormai sono una vera e propria attrazione e richiamano innumerevoli curiosi che poi finiscono per volerle visitare tutte...già! Infatti, partite dalle alte Langhe e ideate al fine di sostenere le piccole comunità locali da un turismo un po’ in declino in realtà hanno generato un tormentone pro visita di tutte quelle esistenti, tanto che al momento se ne contano ben 63 in diversi comuni, tutte realizzate da artigiani locali.
Sicuramente il loro inventore è stato geniale a livello di marketing perché queste grandi panchine ti catturano e sono davvero seducenti... raggiungibili da tutti, bimbi compresi, in auto o in bici e in seguito tramite una minima scarpinata, una volta conquistata la seduta permettono di ammirare paesaggi sconfinati, ovviamente di farsi scattare una foto di rito e di farsi timbrare il passaporto della Big Bench Community che punterete a riempire dei differenti timbri che le connotano. Dopo Alice Bel Colle io ho raggiunto anche quella di Strevi... ove peraltro mi aspettava una visita ad una cantina di vini davvero interessante…


Col vento tra i capelli per più di 50 km con almeno un paio di soste per rifocillarvi potrete scegliere numerosi percorsi o fermarvi a visitare qualcosa di davvero affascinante come la villa Ottolenghi-Wedekind, storica dimora costruita nella prima metà del '900 su una collina con vista Acqui Terme, dal Conte Arturo Ottolenghi e sua moglie Herta Wedekind zu Host. Al risultato finale hanno lavorato alcuni degli artisti più importanti dell'epoca come gli architetti Marcello Piacentini e Gio Ponti, il paesaggista Pietro Porcinai e artisti come Adolfo Wildt, Libero Andreotti, Ferruccio Ferrazzi, Arturo Martini, Venanzo Crocetti e Fortunato Depero.


Una villa dall'eleganza senza tempo, sontuosi saloni e marmi preziosi, opere d’arte ed antichi manoscritti, un parco davvero vasto con tanto di campo da tennis e una piscina mosaicata sui toni dell’azzurro, un mausoleo e tanti piccoli dettagli, tipo quelli in ferro battuto della famiglia di maestri Ferrari, artigiani locali che hanno curato parte degli arredi e soprattutto i pomelli delle porte che tanto mi sono piaciuti. 
 
Purtroppo gran parte degli arredi originali non è più disponibile ma qui è possibile pernottare ed è anche possibile organizzare eventi o prenotare una cena anche con amici, e magari passeggiare in seguito sul manto erboso cosparso di mentuccia e percepirne l’essenza mentre si percorrono i metri che separano i diversi punti di interesse della immensa villa.


 
Volendo si può arrivare in bicicletta anche al castello di Morsasco.. il maniero si erge maestoso sulle colline del Monferrato e sulle case dell’antico ricetto a cui si accede passando attraverso una porta, ricavata alla base della torre che presenta ancora le tracce del ponte levatoio.

 
In realtà scordatevi di entrare in un castello e immaginare cavalieri, ponti levatoi, lance o archi e frecce o comunque arazzi testimonianti la vita delle castellane perché il castello in questo momento è una sorta di museo del 900 con tele di giovani artisti contemporanei e tanti ricordi a testimonianza dei numerosi viaggi degli attuali proprietari in terre d’Africa e India..il complesso era stato acquistato da una cordata di antiquari dopo la prima guerra mondiale e questo purtroppo ne ha notevolmente e impoverito gli arredi perché ovviamente gli antiquari li hanno rivenduti, ma ciò non ha impedito all’attuale proprietario, Aldo Cichero, un noto architetto di imbarcazioni di lusso genovese dai modi principeschi che insieme alla sua compagna di vita Franca Mollo ci conduce tra i segreti e le incredibili leggende del maniero, di acquistarlo e farne la loro dimora. 
 
Imponente l’albero di castagno che ti accoglie all’arrivo: al suo posto un tempo c’era un olmo ove si tramanda che il giudice del luogo emettesse le sue sentenze e beh, pare che sia stato proprio questo affascinante albero a colpire l’attuale proprietario e a convincerlo nell’acquisto di questo immobile. Immobile che, come vi accennavo, nel corso dei secoli ha perso le caratteristiche militari, e si presenta, oggi, come una dimora signorile dai grandi saloni e dalle piacevoli sale.
Di grande bellezza la sala del gioco della Pallacorda, tenni d'altri tempi….   il castello appartenne a varie famiglie tra matrimoni combinati e non ...dai Malaspina nel 1200 circa con i loro feudi nei dintorni, agli altoatesini Lodron nel ‘500 cui probabilmente si deve la sala di affumicazione, ai Gonzaga nel ‘700, ai Centurione e ai Pallavicino.  Sulla alta torre le antiche prigioni con svariati scritti nella pietra.. mentre nelle antiche cantine del castello enormi botti che contenevano 100.000 l di vino già dei primi del 900 e le incredibili collezioni private dell’attuale proprietario di svariati aggeggi tipo antichissimi sbuccia mele e patate o antichissimi fanali a petrolio e acetilene le cui luci abbagliavano le rane e e permettevano ai cacciatori di rane appunto di catturarle... visitatelo! 

Beh se al ritorno avete ancora energie in serbo...9 buche al golf club di Acqui Terme ci stanno tutte! 

 



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