giovedì 11 febbraio 2016

Dolci di carnevale..le frappe della mia nonna


Chiamatele come volete..frappe, chiacchere, bugie..le varianti solo sul territorio italiano sono circa una trentina! Il dolce di carnevale amato da grandi e piccini muta nome a seconda della zona di provenienza ma la base è sempre simile, la cottura prevede la frittura e la bontà mette tutti d'accordo! Sono il mio ricordo di infanzia. A Mirandola, mia città natale in provincia di Modena, si chiamano frappe. Ne mangiavo intere ceste e litigavo le briciole con i cugini mentre la mia nonna con le sue possenti braccia da emiliana tirava la pasta col matterello...le forgiava a nastrini e le tuffava nello strutto bollente. Erano così sottili che quando le prendevi tra le mani rischiavano di rompersi in mille pezzi. Copiosamente cosparse di zucchero a velo. Ancora se chiudo gli occhi ne sento il profumo, ne immagino la consistenza e sorrido. Mi rivedo in quella cucina, col ripiano in marmo, l'odore immancabile di cibo, di fritto, di casa, di amore. Nessuna pasticceria mi ha mai ridato quella fragile consistenza, quella delicatezza nonostante la frittura, quel sapore..
Io non riesco a tirarle così sottili ma ci provo, una volta l'anno, per la gioia dei miei figli. Non bastano mai purtroppo..non utilizzo lo strutto per friggere nonostante sia un grasso che ha un alto punto di fumo ed è più sano di molti altri..ma se non riesco a comperarlo nel caseificio della mia infanzia allora utilizzo olio..eccovi la mia ricetta, anzi quella della mia nonna. Comunque dovete sapere che le frappè o chiacchiere di carnevale risalgono addirittura all’antica Roma quando si celebravano i Saturnali, una festa simile al nostro carnevale e le chiacchere venivano chiamate frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale, un vero Street food dell’epoca. Il loro nome però risale al periodo napoletano della regina Margherita di Savoia che chiese al suo cuoco di corte Esposito, un dolce da gustare durante una chiacchierata con i suoi ospiti e lui le preparò appunto le chiacchere! 



500 g di farina, 70 g di zucchero, 40 g di burro, tre uova medie, un pizzico di sale, mezzo bicchiere di vino bianco, volendo un pizzico di lievito per dolci.
Fate sciogliere in un tegamino il vino, il burro e lo zucchero.appena intiepidita unire il tutto alla farina mescolando bene e aggiungere le uova precedentemente sbattute, un pizzico di sale, volendo il lievito.lavorate bene l’impasto deve risultare liscio ed omogeneo. Ora iniziate a tirare la sfoglia molto sottile, sino all’ultimo livello della macchina per tirare la pasta.dalle strisce ricavate e tagliate dei rombi oppure delle striscioline che potete intrecciare.sui rombi praticare dei piccoli tagli. Friggere nello strutto bollente, una volta messe ad asciugare su della carta assorbente e fatte raffreddare cospargere le frappe con zucchero a velo. 



In verità c'era un altro dolce da preparare con i resti di pasta delle frappe..e forse io lo preferivo.
CROCCANTINI
Stesso procedimento delle frappe, però sulla pasta stesa mettere una spremuta di limone e zucchero; avvolgere a cilindro come se si procedesse per le tagliatelle, tagliarle dell'altezza di un cm circa e friggere nello strutto.

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