Ogni
volta che i concorrenti di Masterchef si recano nella famosa dispensa
io rimango estasiata e sogno una incursione in un tale Eden, un luogo
dove trovare cibo fresco e selezionato in base a parametri come il tipo di
coltivazione, di alimentazione e stile di vita se si tratta di cibo
animale, di sofisticazione e tecnica di preparazione se ci riferiamo ad
un prodotto finito. Ecco io questa emozione l’ho sentita entrando per la
prima volta al TOC.
Vai per mangiare un boccone con gli amici o la famiglia ed esci carico di sporte straripanti di prelibatezze spesso davvero rare da trovare altrove oltre che di consigli su come trattare certe materie prime o abbinare alcuni alimenti. La meraviglia ormai a noi inconsueta di poter fare la spesa spaziando da frutta e verdura fresca, sino a confetture di ogni genere, yogurt artigianali dalla Valle D’Aosta, etichette di vini selezionati, da pasto e fine pasto - come il limoncello dal packaging pop art- , carne, salumi, piatti pronti, formaggi, pasta fresca e molto altro come in un tradizionale punto vendita della grande distribuzione ma assistiti dalla competenza e pazienza di bottegai in grado di consigliarti i tagli di carne più adatti per le tue ricette o addirittura di insegnarti come cuocere al meglio un bollito o un brasato, o ancora come abbinare certi formaggi, che io onestamente non avevo mai visto, con le opportune creme e salse o vino a seconda dell’occasione.
Ora forse penserete che il conto finale
possa includere tutto questo valore aggiunto ed essere fuori budget
familiare e invece vi sbagliate. Da vera casalinga con tre figli sempre
affamati vi posso garantire che i prezzi sono in linea con qualsiasi
altro negozio anzi in certi casi inferiori a quelli del super.
Oltretutto per l’acquisto di prodotti che arrivano appunto da fornitori
selezionati che fanno della “filiera corta” , della sostenibilità e
dell’essere localizzati in aree naturisticamente protette e
incontaminate lontane dalla urbanizzazione selvaggia come il Parco del
Ticino e altre zone italiane, il loro punto di forza. Infatti Al TOC è
un progetto nato dalla collaborazione tra un gruppo di imprenditori
riunitesi sotto il nome di “Quattro quarti” , 4 soci appunto, con lo
scopo di promuovere una nuova idea di commercio alimentare basato sui
punti di cui sopra, un patto stretto tra la Società Agricola Marchesina,
attiva da oltre 50 anni nel settore agro-zootecnico, la Chiodini Snc,
specializzata in macellazione e commercio carni, l’esperienza nel
settore dei fratelli Sissi e Pietro Franceschelli e l’alimentari
Valleticino di Fabio Benzo , tutti vicini di casa o quasi, con lo scopo
comune di creare una nuova rete di valore tra produttore e consumatore,
portando forte innovazione nel settore agroalimentare e una
valorizzazione del prodotto “carne”, dalla terra alla tavola. In effetti
“Al Toc” è nato poco tempo fa come ristorante il cui prodotto di punta
era la carne, nelle sue innumerevoli varietà, genuina e praticamente
scelta al banco quindi cucinata al momento. In seguito il concept si è
allargato con il market mentre a giorni verrà inaugurato un nuovo
reparto dedicato ai soli prodotti del territorio circostante. Noto che
alcuni dei prodotti in assortimento sono davvero ad impatto ambientale
zero, privi di packaging ed imballaggio. Il mio sguardo viene catturato
da ravioli freschissimi dai molteplici ripieni, da un parmigiano di
vacche alpine invecchiato 48 mesi, una rarità, dal paierone che non
conoscevo, un formaggio impellicciato con il fieno e ancora dal pecorino
vincitore degli ultimi 6 campionati mondiali stagionato nelle grotte di
Roccalbegna..tome alla vinaccia e rari gorgonzola stagionati su assi di
legno, erborinato allo zafferano, aromatizzati al tartufo, fresca
robiola con menta, la crema degli dei ( gorgonzola e champagne), un giallo
erborinato inglese che deriva il suo colore dalle radici della pianta in
esso contenuta e che scopro essere eccezionale se consumato con un
bicchiere di Porto o di Whisky...insomma una vetrina di formaggi degna
di una gioielleria nel quadrilatero della moda. Pazzesco! Ovviamente il
tutto replicato nel banco macelleria e salumi!! Solo una fetta di
mortadella di cinghiale con tartufo vale il viaggio!
Posso sceglierla
nel menu del ristorante magari come antipasto in accompagnamento ad un
ricco tagliere di altri salumi come quello che ho assaggiato, un
carpaccio di bufala delicatissimo la mia scelta top! Qui la cucina è
praticamente a vista e se inizialmente era curata dallo chef Davide
Castoldi, figura che vanta diverse esperienze italiane ed
internazionali, oggi è guidata
da Roberto Micheli. Piatti della tradizione rivisitati, soprattutto i
primi, sempre comunque con ingredienti e profumi di stagione. Passando ai secondi vedo passare i camerieri con
tradizionali hamburger con pane fresco e tante verdure, succulente fiorentine, invitanti tomahawk, un
taglio particolare di scottona che deve il nome all’ascia da guerra
degli indiani, e costate (per le quali ogni cameriere ha una lista
delle pezzature disponibili).
Per cominciare mi propongono come antipasto taglieri di salumi e formaggi accompagnati da una crema al mandarino e marmellata di cipolla rossa, oltre ad un delicatissimo tris di tartare, dalla classica a quella di vitello con pomodorini canditi a quella di manzo con chips di patate viola e una soffice mousse di bufala.
Un trionfo di colorate verdure fresche alla griglia accompagna la carne Tomahawk posata su una pentola rovente per mantenerla alla giusta temperatura ma ammetto di aver ceduto ampiamente alle patatine fritte, preparate al momento con patate fresche, perfettamente croccanti fuori e morbide dentro, ustionanti al palato come deve essere per un fritto fatto bene!
Dolci freschi per chiudere in bellezza.. da tornarci presto.
Magari il martedì sera, dedicato alla scorpacciata di carne senza ritegno!! Ahah..per fortuna qui è sempre aperto..e fuori dal caos cittadino.
Vai per mangiare un boccone con gli amici o la famiglia ed esci carico di sporte straripanti di prelibatezze spesso davvero rare da trovare altrove oltre che di consigli su come trattare certe materie prime o abbinare alcuni alimenti. La meraviglia ormai a noi inconsueta di poter fare la spesa spaziando da frutta e verdura fresca, sino a confetture di ogni genere, yogurt artigianali dalla Valle D’Aosta, etichette di vini selezionati, da pasto e fine pasto - come il limoncello dal packaging pop art- , carne, salumi, piatti pronti, formaggi, pasta fresca e molto altro come in un tradizionale punto vendita della grande distribuzione ma assistiti dalla competenza e pazienza di bottegai in grado di consigliarti i tagli di carne più adatti per le tue ricette o addirittura di insegnarti come cuocere al meglio un bollito o un brasato, o ancora come abbinare certi formaggi, che io onestamente non avevo mai visto, con le opportune creme e salse o vino a seconda dell’occasione.
Per cominciare mi propongono come antipasto taglieri di salumi e formaggi accompagnati da una crema al mandarino e marmellata di cipolla rossa, oltre ad un delicatissimo tris di tartare, dalla classica a quella di vitello con pomodorini canditi a quella di manzo con chips di patate viola e una soffice mousse di bufala.
Un trionfo di colorate verdure fresche alla griglia accompagna la carne Tomahawk posata su una pentola rovente per mantenerla alla giusta temperatura ma ammetto di aver ceduto ampiamente alle patatine fritte, preparate al momento con patate fresche, perfettamente croccanti fuori e morbide dentro, ustionanti al palato come deve essere per un fritto fatto bene!
Magari il martedì sera, dedicato alla scorpacciata di carne senza ritegno!! Ahah..per fortuna qui è sempre aperto..e fuori dal caos cittadino.
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