venerdì 20 ottobre 2017

In Vespa tra storia e leggende alla scoperta della città di Pavia...

Aggiungere dettagli curiosi ed aneddoti ad una spiegazione storica permette all'utente di memorizzare al meglio quanto gli viene spiegato. Ne sono convinta. Lo verifico sovente con i miei bambini e soprattutto l'ho testato su me stessa proprio recentemente in occasione di una visita guidata in giro per la città dove ormai vivo da più di dieci anni, Pavia, che mi ha permesso di scoprirne scorci e curiosità a me sconosciuti. Mea culpa. L'ho vista con occhi nuovi. Mattoni innanzi i quali ho transitato decine di volte si sono improvvisamente animati in epoche lontane, dense di leggende e toni fiabeschi. Ancora oggi potrei raccontarvi quanto ho appreso..senza ripassare i miei appunti. Se poi aggiungi che la favola ti viene raccontata mentre respiri la città e la ammiri a 360 gradi a bordo di una Vespa 125 di colore blu bacio Perugina super chic (ma può essere anche gialla o verde o rossa a seconda del giro prescelto), mentre un autunno timido colora di magico arcobaleno il foliage e l'aria è ancora tiepida, da Ivan Fowler, un australiano doc già cantante lirico che a tratti ti delizia con qualche versetto musicato nonché scrittore di un romanzo ambientato sulle colline pavesi, io ritengo che gli ingredienti per una riuscita ottima del progetto ci siano tutti... Ivan è uno dei soci di I viaggi di Tels e quindi anche di Vacanze Pavesi, mente organizzativa dei Tours in Vespa e di innumerevoli tappe culturali italiane da visitare con la modalità dello history telling, una formula davvero interessante! ...beh ovviamente la partenza prevede una colazione profumata di paste e caffè in una nicchia amena dove soffermarsi senza fretta, presso Il Girasole di Travaco, ai bordi di Pavia.

Una bottega di prodotti tipici o a km zero dove acquistare prelibatezze, dai formaggi delle valli circostanti, a miele pregiato magari profumato alla lavanda, da vini del nostro oltrepo a pani che profumano di grani antichi e forni di una volta, un punto di ristoro, una panchina con libri e giocattoli per una merenda con i bambini sapientemente guidato dalla passione di donne che hanno creduto in questo progetto, una di loro addirittura dopo una lunga permanenza per scopi umanitari in paesi lontani dai quali ha portato un caffè, ovviamente in vendita e parte di un progetto solidale che unisce Guatemala e Uganda e che si chiama +9 come i fusi che dividono i due paesi, che è eccezionale e ha un nome che è un messaggio "munno mukabi" ovvero l'amico è presente nel momento del bisogno...
Il benvenuto sta scritto sul vetro all'ingresso...."Negozio: negazione dell'ozio. Ci piace pensare che il nostro negozio sia un luogo operoso dove si possa incontrare, conoscere ricevere informazioni ed anche acquistare i prodotti del nostro territorio". Naturalmente i cestini per il pranzo li hanno preparati proprio le proprietarie del Girasole, donne fiere della loro passione-missione. Sono cestini di vimini che trasformano un pic nic  sull'erba in una mise en place di classe...e vengono forniti a chi decide di prenotare sul sito www.vacanzepavesi.it una delle escursioni in Vespa.
Io e i miei compagni di viaggio li abbiamo divorati in riva al Ticino, un plaid steso sul prato la' ove un temerario Carlo Magno nel lontano 775 piazzo' i suoi uomini al fine di espugnare la città di Pavia, allora in mano Longobarda, reduce dalla vittoria su Mortara. L' assedio duro' a lungo a le truppe di Carlo Magno ormai stremate da fame e malaria stavano cedendo, così che Carlo Magno fece un voto e costruì con le sue mani la chiesa di Santa Sofia di cui ora si può vedere la ricostruzione. Carlo vinse la battaglia e divenne re dei Franchi e dei Longobardi. Affascinante storia che si accompagna ad un altro aneddoto su questa ansa del fiume Ticino dove un giovane Leonardo da Vinci, di cui vi riparlerò tra breve, fece i suoi primi tentativi di volo...il nostro picnic davvero corposo spaziava da pane con salame di Varzi o pancetta della Confraternita della pancetta salumificio Daturi, panini vegetariani e assaggi di formaggi accompagnati con miele di lavanda e castagno o con gelatina di gocce di aceto balsamico (Bellavita Varsavia), brasadè, deliziose ciambelle preparate da tre generazioni di donne in un piccolo forno della provincia, torte di mandorle, il tutto innaffiato da un delizioso rosso della cantina Agnes dell'oltrepo Pavese,. ...
Insomma una favola a lieto fine..ma ora ve ne racconto l'inizio. Once upon a time come dicono gli anglosassoni.
Il nostro girovagare su due ruote ci ha fatto conoscere le leggende di una città da sempre legata al suo fiume, il Ticino, che la divide letteralmente in due, come orgogliosamente fanno notare gli abitanti del Borgo, fieri della loro ubicazione e del loro dialetto, del chiacchiericcio delle loro lavandaie che lavoravano sotto lo sguardo della "linguacciona " irriverente verso coloro che stanno di là dal fiume.
A proposito di lavandaia, scopro che la statua a lei dedicata nasconde una favola...si narra che un giorno un pescatore, rientrando a casa, cadde e riverso' tutto il pescato del giorno nel fiume. Disperato, vide una lavandaia che a fatica portava un grosso cesto di panni e si offrì' di aiutarla. La lavandaia ringraziò e invito' il pescatore a recarsi a pescare all'alba del giorno seguente per trovare tanti pesci piccoli, ma buoni, le famose Alborelle, che infatti si pescano all'alba.

Altre leggende rievocano le famiglia Sforza e Visconti che utilizzavano Pavia come il porto di Milano per i loro collegamenti con Venezia. Infatti sin dall' epoca romana, nell'antica città di Ticinum, era presente un ponte, inizialmente non coperto come quello attuale, che permetteva il transito tra le due rive del fiume.
Durante la seconda guerra mondiale, i bombardamenti del settembre 1944, danneggiarono la costruzione, datata 1321 per rimpiazzare quello romano, che comunque già era coperta e con 7 archi, facendone crollare un'arcata e successivamente il ponte stesso, resistettero gli archi che vennero però demoliti per timore di inondazioni. L'attuale ponte venne costruito in seguito, più altro e con 5 sole arcate.
Una targa impressa sul ponte stesso, in memoria dei soggiorni pavesi di Albert Einstein ci traghetta nella favola successiva...
 
Scopro l'esistenza di un palazzo sito lungo il Naviglio che nel 1895 era la sede della fabbrica di dinamo e lampade ad arco di proprietà della famiglia Einstein, fuggita da Monaco in bancarotta e in cerca di successo in quel di Pavia. 

All'epoca Albert Einstein completava i suoi studi a Monaco di Baviera e sognava l'Italia, tanto da trasferirsivi per l'estate e innamorarsene a tal punto che invece di prepararsi per sostenere l'imminente esame di ammissione al Politecnico di Zurigo si diletto' tra fanciulle indigene e vendemmie e non supero' l'esame al primo tentativo ma solo l'anno seguente. 
La fabbrica di famiglia falli', i genitori non erano abili imprenditori! Il figliolo si trasferì finalmente a Zurigo per continuare i suoi studi al Politecnico, e sposo' una compagna di studi, pur ripristinando dopo breve il rapporto epistolare, tuttora visibile presso il Museo di Storia dell'Università di Pavia, con l'amica di vendemmie Ernestina Marangoni di Casteggio. 

Pensate che il Naviglio Pavese, compreso il meccanismo delle chiuse e dei salti d'acqua, ben 5 a Pavia prima di riportare il Naviglio al livello del Ticino, ideati al fine di generare energia idroelettrica, venne realizzato su un progetto di Leonardo da Vinci.
Il comune pensiero è di identificare il genio vinciano con gli studi peraltro fallimentari sul volo ma la verità è che un LEONARDO trentenne nel 1482, in concomitanza con il suo lungo soggiorno presso la corte Sforza a Milano e a Pavia dove soggiornava al Castello, animo' le serate organizzando feste pazzesche compreso il matrimonio del duca e il suo genio poliedrico raggiunse vette inaspettate dato che non solo era un ottimo cantante e suonatore, ma disegnava i costumi di ogni evento!! Lo adoro!
Probabilmente l'abilità nel tracciare le linee umane derivava dai suoi studi di anatomia presso l'Ospedale San Matteo sito all'interno dell'università.. Ca va sans dire noi nel frattempo con la mitica Vespa abbiamo transitato dal Naviglio al Castello dove ci siamo immaginati invitati alle sue feste e siamo ormai ai piedi delle tre Torri all'ingresso dei cortili dell'Universita e dell'Ospedale San Matteo dove appunto Leonardo studiava anatomia umana sui cadaveri e dette una enorme spinta alla conoscenza medica. 

Pavia è nota come “la città delle cento torri” anche se ad oggi ne contiamo 67 quasi tutte inglobate in adiacenti edifici tranne sei. Le torri sono il simbolo ancor vivente della competizione tra famiglie potenti pavesi già nel XII secolo quando vennero erette. 

Una passeggiata tra il labirinto di cortili universitari, silenzi di studenti cosmopoliti attualmente sui libri, un pozzo dei desideri e piante di glicine e magnolie che conferiscono quel respiro antico e prezioso che solo certi angoli sanno trasmettere...del resto l'ateneo Pavese era già scuola di giurisprudenza quando correva l'anno 825...


Nel 1321 era una università a tutti gli effetti, una delle più antiche. Qui oltre a Leonardo transito' un giovane Ugo Foscolo, professore di eloquenza e grande seduttore pare!!!di cui ammiriamo la statua in un cortile mentre l'aula Magna porta il suo nome. 

Alessandro Volta nel 1799 qui realizzo' quella che Einstein definì l'invenzione più importante della storia dell'umanità, ovvero la famosa pila, prima della quale era assolutamente impensabile poter gestire e modulare il flusso della corrente elettrica, essendo essa sino a quel momento solo statica. 

Insomma a bordo di una Vespa e accompagnati dal nostro personale cantastorie, io e i miei compagni sognatori abbiamo viaggiato nel tempo...sino al pic nic di cui vi parlai in apertura...

Potrei continuare con altri aneddoti e sono sicura che Ivan Fowler abbia un repertorio assolutamente invidiabile e inedito per ognuno degli itinerari che propone con i suoi Viaggi di Tels e Vacanze Pavesi..non vi resta che scoprirli...ora che ci penso, si avvicina il periodo delle castagne e un viaggio su due ruote sulle colline Pavesi, ambientazione del suo libro "Edward, il mistero del re di Auramala"...sarebbe perfetto...



www.vacanzepavesi.it
www.iviaggiditels.it
www.ilgirasoleditravaco.it

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