sabato 5 settembre 2015

Sapore di mare..sapore di sud..con un pizzico di Emilia . Storie divacanze e ravioli




Dal chiosco della spiaggia, acqua cristallina che lambisce i piedi, sabbia bianca, si avvicina il venditore di granite. I bimbi giocano tra le onde da ore e io cerco di leggere una pagina del mio libro senza che qualche richiesta o urla di liti tra figli mi interrompa..utopia. Finalmente al mare, quello vero, quello dove vorrei svegliarmi ogni mattina, tuffarmi, venti minuti di bracciate prima di iniziare il turbinio quotidiano. Lo sogno, immagino, anelo tutto l'anno. Io che amo il mare, il sole, il caldo. Che ovunque vada, cerco la caletta, l'angolo selvaggio, le sfumature di turchese, la nuotata perfetta. Amo svegliarmi la mattina con la certezza assoluta della presenza del sole. Col profumo di erba secca, di finocchietto e aglio selvatico, rosmarino agli angoli delle strade. Assioma del Sud Italia e isole dove anche la nuvoletta passa in fretta. Ah, quanto di più lontano da certi risvegli col cielo cupo e il sole spento tipici delle spiagge a me vicine geograficamente, pur se comode da raggiungere, e di quei giorni interminabili che ti obbligano ad inventarti di tutto pur di sfuggire alla pioggia di tristezza che ti soprassale. Una vera metereopata eh..
Appena arrivo in una nuova località comincio la ricerca del posto tipico dove mangiare, menu ridotti ma ingredienti freschi. Fondamentale per la riuscita di una vacanza per una gastronauta come la sottoscritta. Mi intrattengo in conversazioni con la gente del posto per carpire i loro indirizzi del cuore, mi fermo a chiacchierare con i contadini dalla pelle avvizzita che su carretti improvvisati carichi di vecchie cassette di legno vendono frutta e verdura appena colta, profumata, colorata, come solo li' trovi. Un gusto quasi ormai dimenticato, sconosciuto. Formaggi del luogo, caseifici nascosti, pescato del giorno, pani cotti nel forno a legna. In vacanza esco spesso a cena ma ogni tanto non riesco a stare ferma e devo sperimentare o anche solo viziare il mio palato con cibi che assolutamente voglio cucinare e che amo. Le melanzane violette ad esempio, prive di semi all'interno e belle sode..non spugnose come quelle da serra! I pomodori piccoli, datterini o ciliegini succosi, olio extravergine magari prodotto in pochi esemplari dallo stesso venditore di verdura, ecco piano piano l'idea viene focalizzata, prende forma, le mie radici emiliane e la mia passione per la pasta fresca fatta in casa mi proiettano alla realizzazione dei ravioli che vi presento. Lunghi da realizzare..ma il loro sapore e profumo vi ripagherà della fatica. I pinoli tostati finali sono a vostro gusto. Nella foto non ci sono ma io li ho aggiunti subito dopo e hanno dato al piatto la croccantezza mancante..beh ovviamente un vino ghiacciato, copiosamente servito.


Ingredienti:

Pasta fresca per 4 persone 
150 g di farina 0 e 150 gr semola rimacinata; 3 uova; sale 

 Per il ripieno: 3 melanzane grosse belle sode, vanno bene anche quelle lunghe, 250 g di ricotta romana; parmigiano reggiano 50 gr, una patata lessa circa 100 gr; sale e pepe 

Per la salsa: mezzo kg di ciliegini o pomodori datterini ben maturi; 4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva; 

Per terminare l'impiattamento : ricotta infornata, pinoli tostati in padella senza aggiunta di grassi, basilico; sale e pepe


Setacciate le farine sulla spianatoia, fate la fontana e mettetevi le uova sgusciate e sbattute al centro e un pizzico di sale. Amalgamate gli ingredienti e impastate energicamente per qualche minuto quindi raccogliete l'impasto a palla, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare per una mezz'ora. Se avete l'impastatrice usate quella!! 

Lavate e asciugate le melanzane, dividetele a metà, incidetele col coltello diagonalmente con alcuni tagli, quindi cuocetele nel forno a 200° per circa mezz'ora, fino a quando saranno tenere. A cottura ultimata, lasciatele intiepidire quindi ricavatene la polpa raschiandola con un cucchiaio. Mettetela in un recipiente e amalgamatela con la patata lessa passata con lo schiacciapatate, con la ricotta lavorata in precedenza con una forchetta, il parmigiano grattugiato, un filo di olio, sale e pepe. 

Dividete la pasta in pezzi e stendetela sottilissima con la macchinetta, partendo dal grado 1 sino al 5 e ripassandola due volte dopo averla ripiegata ad ogni giro, così da ricavarne delle strisce che andrete ad infarinare ed adagiare sullo stampo da ravioli di forma rotonda. Riempite con il composto, adagiate un'altra striscia, infarinate e chiudete con il mattarello apposito. Girate e ritagliate con la rondella. Se non avete gli stampi procedete disponendo sul lato lungo di una striscia dei mucchietti di ripieno delle dimensioni di una noce alla distanza di 3 cm. Ripiegatevi sopra il lembo di pasta libero e premete con le dita intorno al ripieno in modo da far uscire l'aria, tagliate con un coppapasta creando una mezza luna e sigillate bene con i rebbi della forchetta. 

Cuocete in abbondante acqua salata cui avrete aggiunto un cucchiaio di olio evo. Scolate e nel frattempo preparate la salsa di pomodoro. 

Fate leggermente imbiondire nell'olio gli spicchi d'aglio, spellati e schiacciati, unitevi i pomodorini tagliati in 4, il basilico, sale e pepe e lasciateli cuocere, a fuoco vivace, per pochi minuti. 

Tostate i pinoli.

Adagiate la salsa di pomodoro su un piatto, disponete i ravioli, qualche pinolo tostato e una grattugiata di ricotta dura.. Sentite il profumo ...





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